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Oggi voglio parlarvi della controversa figura storico-religiosa di Nicodemo.
Uomo di legge, fariseo e membro del Sinedrio diventò, secondo il Vangelo di Giovanni, discepolo di Gesù di Nazareth.
Nessun altro Vangelo oltre a quello di Giovanni riporta la figura di Nicodemo ma dopo un’attenta osservazione storica è possibile affermare che ci possa essere una presumibile correlazione tra la sua figura e quella di Nicodemo Ben Gurion, rabbino ebreo descritto nel Talmud babilonese e nelle guerre Giudaiche.
La figura di Nicodemo raccontata nel Vangelo di Giovanni
Nicodemo compare in tre passi del Vangelo di Giovanni:
“ascolta l’insegnamento di Gesù (3,1-21)”
C’era tra i farisei un uomo chiamato Nicodèmo, un capo dei Giudei. 2 Egli andò da Gesù, di notte, e gli disse: «Rabbì, sappiamo che sei un maestro venuto da Dio; nessuno infatti può fare i segni che tu fai, se Dio non è con lui». 3 Gli rispose Gesù: «In verità, in verità ti dico, se uno non rinasce dall’alto, non può vedere il regno di Dio». 4 Gli disse Nicodèmo: «Come può un uomo nascere quando è vecchio? Può forse entrare una seconda volta nel grembo di sua madre e rinascere?». 5 Gli rispose Gesù: «In verità, in verità ti dico, se uno non nasce da acqua e da Spirito, non può entrare nel regno di Dio. 6 Quel che è nato dalla carne è carne e quel che è nato dallo Spirito è Spirito. 7 Non ti meravigliare se t’ho detto: dovete rinascere dall’alto. 8 Il vento soffia dove vuole e ne senti la voce, ma non sai di dove viene e dove va: così è di chiunque è nato dallo Spirito». 9 Replicò Nicodèmo: «Come può accadere questo?». 10 Gli rispose Gesù: «Tu sei maestro in Israele e non sai queste cose? 11 In verità, in verità ti dico, noi parliamo di quel che sappiamo e testimoniamo quel che abbiamo veduto; ma voi non accogliete la nostra testimonianza. 12 Se vi ho parlato di cose della terra e non credete, come crederete se vi parlerò di cose del cielo? 13 Eppure nessuno è mai salito al cielo, fuorché il Figlio dell’uomo che è disceso dal cielo. 14 E come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che sia innalzato il Figlio dell’uomo, 15 perché chiunque crede in lui abbia la vita eterna».
16 Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non muoia, ma abbia la vita eterna. 17 Dio non ha mandato il Figlio nel mondo per giudicare il mondo, ma perché il mondo si salvi per mezzo di lui. 18 Chi crede in lui non è condannato; ma chi non crede è già stato condannato, perché non ha creduto nel nome dell’unigenito Figlio di Dio. 19 E il giudizio è questo: la luce è venuta nel mondo, ma gli uomini hanno preferito le tenebre alla luce, perché le loro opere erano malvagie. 20 Chiunque infatti fa il male, odia la luce e non viene alla luce perché non siano svelate le sue opere. 21 Ma chi opera la verità viene alla luce, perché appaia chiaramente che le sue opere sono state fatte in Dio.
“interviene in sua difesa quando i Farisei vorrebbero farlo arrestare (7,45-51)”
45 Le guardie tornarono quindi dai sommi sacerdoti e dai farisei e questi dissero loro: «Perché non lo avete condotto?». 46 Risposero le guardie: «Mai un uomo ha parlato come parla quest’uomo!». 47 Ma i farisei replicarono loro: «Forse vi siete lasciati ingannare anche voi? 48 Forse gli ha creduto qualcuno fra i capi, o fra i farisei? 49 Ma questa gente, che non conosce la Legge, è maledetta!». 50 Disse allora Nicodèmo, uno di loro, che era venuto precedentemente da Gesù: 51 «La nostra Legge giudica forse un uomo prima di averlo ascoltato e di sapere ciò che fa?».
“aiuta Giuseppe d’Arimatea a deporre il corpo di Gesù nella tomba (19,39-42)”
39 Nicodemo, che in precedenza era andato da Gesù di notte, venne anch’egli, portando una mistura di mirra e d’aloe di circa cento libbre. 40 Essi dunque presero il corpo di Gesù e lo avvolsero in fasce con gli aromi, secondo il modo di seppellire in uso presso i Giudei. 41 Nel luogo dov’egli era stato crocifisso c’era un giardino, e in quel giardino un sepolcro nuovo, dove nessuno era ancora stato deposto. 42 Là dunque deposero Gesù, a motivo della Preparazione dei Giudei, perché il sepolcro era vicino.
Dialogo tra Gesù e Nicodemo inverosimile dal punto di vista storico e linguistico

Di particolare rilevanza è il primo passo biblico in cui emerge una discussione molto accesa tra Nicodemo e Gesù in aramaico antico.
Tuttavia l’uso di questa lingua è incongruente con la sua traduzione greca con la quale è stato scritto il Vangelo di Giovanni.
Questo fa sospettare che tale passo sia stato completamente inventato.
Nicodemo protettore del Sacro Graal e del crocifisso ligneo
Nicodemo inoltre viene ricordato per essere insieme a Giuseppe di Arimatea uno dei primi custodi del Sacro Graal.
Sempre a Nicodemo è attribuita la leggenda leobiniana in relazione al crocifisso ligneo.
La leggenda narra che Nicodemo abbia scolpito nel legno l’intero corpo di Gesù in croce ma nel momento di scolpirne il volto fu vinto dal sonno.
Al risveglio vide che un Angelo ne aveva completato il lavoro.
Il crocifisso ligneo è dunque diventato una reliquia dal valore inestimabile e oggi la tradizione vuole che si trovi a Lucca, noto come il “volto Santo” e conservato nella Cattedrale di San Martino.