Dal 9 ottobre il Libano sta vivendo ore drammatiche.
L’intero Paese è in black out per via del fatto che le due principali centrali elettriche hanno smesso di funzionare a causa della mancanza di carburante.
Il Libano, meraviglioso Paese dei Cedri, è dunque avvolto dall’oscurità più totale.
A farne le spese sono state le donne e gli uomini di un Paese in ginocchio, ferito quasi mortalmente dalla corruzione, dalla politica scriteriata di Hezbollah, dall’instabilità di una classe dirigente impreparata e spesso arrendevole.
Un anno dopo l’esplosione del deposito di nitrato d’ammonio a Beirut

Lo scorso anno a Beirut esplose un enorme magazzino contenente migliaia di barili di nitrato d’ammonio.
L’onda d’urto fu devastante e distrusse il porto e mezza città causando migliaia di morti e feriti.
Quegli ospedali che lo scorso anno si ritrovarono invasi di persone, sono oggi al collasso, privi di energia elettrica per alimentare gli strumenti, con i medici costretti a scegliere chi salvare.

Il Libano dunque combatte ora la sua battaglia per la luce.
A colpire molto è stata questa foto che vede un manifestante scagliare contro un palazzo governativo libanese un sasso con una fionda.
Una protesta violenta, certo, ma che testimonia la gravità della situazione ed esprime sinteticamente la rabbia che il popolo sta vivendo in queste ore drammatiche.
Libano, una storica instabilità mediorientale che si affaccia sul Mediterraneo

Il Libano è uno dei Paesi più instabili dell’area mediorientale e ormai da anni versa in condizioni disperate, abbandonato dalle istituzioni e con l’ONU che ha provato a svolgere nel corso della storia missioni di Peacekeeping che non hanno sortito alcun effetto.
Tutto questo è ancora più aggravato dalla drammatica situazione economica.
Dopo questo black out il valore della valuta locale è crollato del 90%.
Per l’82% dei cittadini libanesi si parla oggi apertamente di povertà multidimensionale a testimonianza di una crisi senza precedenti.
Il Libano tuttavia costituisce un elemento fondamentale per gli equilibri mediorientali e sarà determinante capire cosa succederà nel prossimo futuro, all’orizzonte però non si vede nulla di buono.