Il podcast di History Facts
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Dopo il ritiro della coalizione internazionale a guida americana i talebani stanno conquistando l’intero Paese ed entro 90 giorni, a detta di Biden, arriveranno a conquistare Kabul.
Oggi è un giorno storico, perché poche ore fa i talebani hanno conquistato Herat, roccaforte governativa e una delle sedi della missione di Peacekeeping “Sarissa” che ha visto protagonista l’Italia fino al giugno 2021.
Afghanistan, una guerra anche italiana

Nel corso della storia della missione hanno perso la vita 53 militari italiani che vorrei oggi ricordare per non rendere vano il loro sacrificio.
Il ritiro delle truppe italiane ha lasciato campo libero ai talebani che in pochi giorni hanno rotto la flebile resistenza governativa conquistando la città.
Afghanistan, la sconfitta dell’occidente

A Kabul intanto fervono i preparativi per un’evacuazione dell’ambasciata americana e britannica e sono stati inviati nella città reparti militari per creare una “safe zone” in attesa dello sgombero dei locali.
Tra pochi mesi l’Afghanistan tornerà dunque nelle mani talebane dopo una missione, fallimentare e sotto bandiera ISAF, di Peacekeeping durata la bellezza di 15 anni e che non è riuscita nell’intento, proprio come avvenne in Somalia nei primi anni ’90, di ottemperare al proprio compito umanitario.
Afghanistan, una caldera mediorientale

Il medio oriente dunque torna ad essere una vera e propria “caldera” a cielo aperto:
Libano, Siria, Afghanistan, Palestina, Iran, Iraq, sono tutti Paesi pericolosamente instabili la cui popolazione è allo stremo delle forze.
Anche i Paesi dell’Africa sub-sahariana non sono messi tanto meglio con la Libia, la Tunisia, l’Egitto e il Mali che hanno governi estremamente fragili ed enormi tensioni sociali.
Vedremo cosa succederà.