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Allo scoppio del conflitto, nel settembre 1939, l’Italia dichiarò la propria non belligeranza.
Nel maggio del 1940, però, di fronte alla travolgente ascesa tedesca e all’imminente resa della Francia, Mussolini si convinse che fosse giunto il momento di garantire all’Italia un posto al tavolo dei vincitori.

Il 10 giugno 1940, quando ormai la Francia poteva dirsi sconfitta, Mussolini annunciò, dal balcone di Palazzo Venezia, l’entrata in guerra dell’Italia al fianco della Germania.
Il 21 giugno, dopo che Petain aveva già chiesto l’armistizio, Mussolini diede il via all’offensiva sulle Alpi, attaccando ciò che rimaneva delle truppe francesi.

L’armistizio del 24 giugno 1940 portò all’Italia solo alcune modeste ricompense territoriali e la smilitarizzazione di una fascia di territorio di confine.

La guerra parallela di Mussolini

L'Italia e la Seconda Guerra Mondiale – Museo multimediale

La strategia di Mussolini era quella di condurre una “guerra parallela” a quella tedesca, finalizzata a espandere i possedimenti italiani nel Mediterraneo e nei Balcani.
Sicuro dell’imminente sconfitta della Gran Bretagna, a settembre il Duce lanciò un attacco contro i possedimenti inglesi in Africa settentrionale, in particolare in Egitto.

Contemporaneamente, Mussolini decise, senza consultarsi con la Germania, di sferrare un attacco contro la Grecia.
L’offensiva ebbe inizio il 28 ottobre e si risolse in un nuovo fallimento.

La situazione, su entrambi i fronti, venne risolta solamente grazie all’intervento della Germania. Per ottenere il controllo dei Balcani, Hitler invase la Jugoslavia (6 aprile 1941), che venne rapidamente travolta e costretta alla resa.
Poi, unite le proprie forze a quelle italiane, assalì e conquistò la Grecia, che fu posta sotto il controllo italo-tedesco.

Anche in Africa settentrionale, dove l’Italia incontrava enormi difficoltà, l’intervento tedesco risultò decisivo: le truppe corazzate dell’Africakorps, comandate dal generale Erwin Rommel, furono in grado, tra marzo e aprile, di respingere gli inglesi dalla Cirenaica.
In Africa orientale, invece, le truppe britanniche ebbero la meglio e riuscirono, il 6 aprile 1941, a occupare Addis Abbeba.
Pochi giorni dopo, il negus Hailè Selaissié fu ripristinato sul trono, segnando la fine del dominio italiano.

Nell’aprile del 1941, tuttavia Hitler controllava gran parte dell’Europa.

Bibliografia e fonti

  • Riassunto tratto da Armocida, P., & Salassa, A. G. (2012). Storia Link – volume 3. Milano-Torino: Pearson-Italia.
  • Barbero, A. (2014). Come scoppiano le guerre? La seconda guerra mondiale. Sarzana: Festival della Mente.
  • Biagi, E. (1980). La seconda guerra mondiale. Milano: Gruppo editoriale Fabbri.
  • Gentile, E. (2008). Fascismo. Storia e interpretazione. Bologna: Laterza Editore.
  • Mosse, L. G. (2015). Le origini culturali del terzo Reich. Milano: Il Saggiatore S.R.L.
  • Mosse, L. G. (2019). Le guerre mondiali. Dalla tragedia al mito dei caduti. Roma-Bari: LaTerza figli & SPA.
  • Foto prese dal web.

Di Leonardo Vilona

Mi chiamo Leonardo Vilona, ho 26 anni e sono un docente di scuola secondaria. Sono laureato triennale in Storia, Antropologia e Religioni. Titolo di laurea conseguito all’Università La Sapienza di Roma nel 2019. Sono laureato magistrale in Scienze Storiche. Medioevo, età moderna, età contemporanea. Titolo di laurea conseguito all'Università La Sapienza di Roma nel 2021 con votazioni di 110/110. Sono un appassionato di storia, attualità, letteratura, politica, sport e di esport, nel tempo libero inoltre mi dedico al gioco degli scacchi e al tennistavolo. Se volete mandarmi un messaggio privato inviate una mail a: leonardo.vilona@gmail.com

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