Il podcast di History Facts

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La soluzione della seconda crisi marocchina non spense le tensioni internazionali, che, anzi, esplosero definitivamente nei balcani.

Serbia, Grecia, Bulgaria e Montenegro con l’appoggio della Russia strinsero un’alleanza (Lega balcanica) e dichiararono guerra alla Turchia (1912-1913) per strapparle i suoi possedimenti nei balcani.

La vittoria fu schiacciante e il trattato di pace, firmato a Londra il 30 maggio 1913, stabilì la spartizione della Macedonia fra Bulgaria, Grecia e Serbia oltre ad assegnare la Tracia alla Bulgaria e Creta alla Grecia.

Austria e Italia, infine, per impedire alla Serbia un comodo accesso sull’Adriatico strinsero un’alleanza per imporre la formazione di un Principato “indipendente” di Albania.

Il mancato accordo fra Serbia e Bulgaria per la spartizione della Macedonia scatenò la seconda guerra balcanica.
Il 30 giugno 1913 la Bulgaria attaccò la Serbia, a sostegno della quale accorsero anche la Romania, la Grecia e la Turchia, che voleva riprendersi parte dei territori perduti.
La Bulgaria subì una pesante sconfitta.

Dalle guerre balcaniche allo scoppio della guerra

Austria e Germania furono costrette a tracciare un bilancio assai negativo delle guerre balcaniche.
La Serbia, al contrario, avendo vinto entrambe le guerre, appariva come la massima potenza balcanica.

Tuttavia a causa dell’accordo tra Austria e Italia in Serbia crebbero i malumori circa un mancato sbocco sull’Adriatico.

Secondo la storiografia più recente a seguito dell’uccisione dell’Arciduca Francesco Ferdinando il meccanismo delle alleanze, figlio delle tensioni precedenti, scattò come una trappola da cui fu impossibile uscire.

L’Austria-Ungheria, convinta che l’omicidio fosse stato compiuto con la corresponsabilità del governo serbo, inviò a quest’ultimo un ultimatum nel quale si richiedeva di smantellare le organizzazioni patriottiche e di permettere la partecipazione di funzionari imperiali alle indagini sull’assassinio.

La Serbia accettò tutti i punti dell’ultimatum ad eccezione del punto riguardante l’avvio di indagini straniere sul proprio territorio nazionale volte a far luce sull’omicidio.

Scoppio di un conflitto mondiale

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L’Austria-Ungheria, allora, dopo aver ottenuto l’appoggio di Guglielmo II, ruppe le relazioni diplomatiche il 25 luglio 1914 e il 28 dichiarò guerra.
Lo zar, a questo punto, tradizionale alleato della Serbia, ordinò la mobilitazione generale.
La Germania, in risposta, dichiarò guerra alla Russia.

L’entrata in guerra della Russia fece scattare la mobilitazione della Francia.
Di conseguenza la Germania dichiarò guerra alla Francia e, per prevenire un contemporaneo attacco dei francesi e dei russi, invase il Belgio neutrale per colpire e sconfiggere in poco tempo la Francia e poi dirottare le proprie energie verso la Russia.

La Gran Bretagna, di fronte a una violazione del diritto internazionale come l’invasione del Belgio neutrale, dichiarò guerra alla Germania, idem fece il Giappone e anche l’Impero Ottomano che però si schierò dalla parte di Germania e Austria, l’Italia rimase neutrale.

Bibliografia e fonti

  • Riassunto tratto da Armocida, P., & Salassa, A. G. (2012). Storia Link – volume 3. Milano-Torino: Pearson-Italia.
  • Barbero, A. (2014). Come scoppiano le guerre? La prima guerra mondiale. Sarzana: Festival della Mente.
  • Foto prese da internet

Di Leonardo Vilona

Mi chiamo Leonardo Vilona, ho 26 anni e sono un docente di scuola secondaria. Sono laureato triennale in Storia, Antropologia e Religioni. Titolo di laurea conseguito all’Università La Sapienza di Roma nel 2019. Sono laureato magistrale in Scienze Storiche. Medioevo, età moderna, età contemporanea. Titolo di laurea conseguito all'Università La Sapienza di Roma nel 2021 con votazioni di 110/110. Sono un appassionato di storia, attualità, letteratura, politica, sport e di esport, nel tempo libero inoltre mi dedico al gioco degli scacchi e al tennistavolo. Se volete mandarmi un messaggio privato inviate una mail a: leonardo.vilona@gmail.com

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