Il podcast di History Facts
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Lo scorso 27 marzo 2020 il Papa pregava in piazza San Pietro per fare cessare la pandemia e concedere l’indulgenza plenaria.
Il Papa offrì nelle mani di Dio l’umanità in balia della tempesta.
Quel giorno si ebbero 969 decessi, il dato più alto dell’intera pandemia per quanto riguarda il nostro Paese.
Papa Francesco e l’indulgenza plenaria
Anche chi non crede in nessuna forma di religione deve ammettere che in quel giorno quanto fatto da Papa Francesco debba essere identificato come un vero e proprio atto di fede.
Un gesto di una forza evocativa gigantesca, il Papa contro la pandemia, avvolto dall’oscurità delle tenebre, nella solitudine e nel silenzio squarciato drammaticamente dalle sirene delle ambulanze in lontananza.
Ora, indipendentemente se credenti o non credenti, dopo l’azione di Papa Francesco i decessi sono iniziati a calare.
Sta a ognuno di noi attribuire tutto questo a un evento di fede o di scienza.
Un atto di scienza per un uomo di fede

Oggi Papa Francesco, un anno dopo, ha deciso di donare 1200 dosi di vaccino ai più indigenti, alle persone che vivono nella povertà più estrema e che sono più a rischio.
Un gesto di scienza promosso da un uomo di fede attraverso l’amore per il prossimo.
Alla fine scienza e fede storicamente hanno avuto spesso obiettivi comuni.
Papa Francesco: Scienza e fede contro la pandemia

Lo scorso anno i nostri medici in prima fila combatterono in trincea a lungo contro il mostro, dall’altro lato la forza psicologica per mettere in atto la resistenza arrivò anche dalle parole di fede di Francesco.
Parole quelle del Papa avvolte nell’oscurità, tra il suono delle campane e delle sirene, sotto il diluvio che si abbattè sul Vaticano.
Brividi, brividi fortissimi. Il crocifisso ha rappresentato la luce nell’oscurità, brandito come una durlindana nel tentativo di invocare l’intervento del divino a sostegno della scienza.
Le parole di Papa Francesco hanno colpito dritto al cuore.
Di questa giornata e di queste immagini non ce ne dimenticheremo mai.