Conosciamo tutti il Marsala, vino liquoroso DOC, prodotto nell’omonima città del trapanese.
A renderlo un prodotto unico non è solo il suo sapore ma anche la sua storia.
Il Marsala, un’invenzione inglese

A inventarlo sono stati gli inglesi che produssero un vino destinato al mercato britannico e delle sue colonie.
Capostipite fu John Woodhouse, giunto in Sicilia nel 1770, ma fu Benjamin Ingham, a partire dal 1812, ad introdurre il metodo soleras, un sistema per l’invecchiamento già usato per lo Sherry e il Madera.
Marsala, un vino sotto falso nome

L’idea di Ingham era dunque quella di ottenere un prodotto simile ai citati vini iberici apprezzatissimi nel mondo anglosassone.
Per questo all’inizio il vino liquoroso non fu ancora commercializzato come Marsala, ma come Bronte Madeira o Siciliy Madeira.
Molto probabilmente, poi, buona parte del liquore venne utilizzata per allungare i prodotti più costosi, rivenduti però a prezzo pieno, oppure venduto direttamente sotto falso nome.
Insomma, il successo del liquore siciliano fu all’inizio dovuto all’imitazione e alla frode.
Marsala, prima industria alimentare italiana

Quella del Marsala fu, per organizzazione e dimensione, la prima industria alimentare italiana, l’unica già presente all’indomani dell’Unità.
Il nome Marsala si affermò progressivamente e sostituì i nomi precedenti negli anni ’50 dell’Ottocento.
Per chi volesse saperne di più su questa ed altre storie all’origine della nostra cucina consiglio Denominazione di origine inventata. Le bugie del marketing sui prodotti tipici italiani, del Professor Alberto Grandi.