Nel giugno 1940 Hitler prese in seria considerazione, tanto da approvarne il piano, di creare una gigantesco ghetto ebraico in Madagascar.
Il Madagascar inteso come concessione per il popolo ebraico
Anziché deportare tutti gli ebrei in Polonia, Hitler aveva pensato infatti già dal 1938, e di comune accordo con Gran Bretagna e Francia, di deportare tutta la popolazione ebraica tedesca in Madagascar.
Il fine dell’operazione era di mostrare agli occhi del mondo la concessione tedesca di un insediamento in Madagascar per il popolo ebraico.
Il piano Madagascar e il ruolo chiave di Gran Bretagna e Francia

Nel giugno del 1940 Hitler ordinò che il “piano Madagascar” sarebbe dovuto essere attivato ma prima la Francia sarebbe dovuta capitolare e avrebbe dovuto firmare il trattato di pace che avrebbe dovuto favorire una concessione territoriale del Madagascar alla Germania.
Infatti, sul piano storico, il Madagascar era sotto il controllo francese e solo l’eventuale resa della Francia avrebbe potuto permettere a Hitler di portare a termine il suo piano di deportazione.
Eichmann a capo del piano Madagascar

L’alto ufficiale nazista che si occupò del progetto fu Otto Adolf Eichmann che si mise a lavoro fin dai primi mesi del 1940 per poter pianificare tutte le operazioni logistiche per poter trasportare in Madagascar ben 4 milioni di cittadini ebrei.
Arendt: il piano Madagascar fu irrealizzabile

Il piano, tuttavia, secondo quanto scrive la storica Hannah Arendt nel capolavoro “La banalità del Male” in realtà sarebbe dovuto essere un modo per abituare la popolazione tedesca all’assenza del popolo ebraico.
Questo perchè secondo la Arendt, sarebbe stato impossibile che ben quattro milioni di ebrei potessero essere deportati in pieno territorio francese con la marina britannica che aveva, inoltre, il pieno controllo degli oceani.
Le cause del fallimento

Sul piano storico comunque Hitler informò nel giugno del 1940 anche Mussolini il quale espresse parere favorevole all’operazione.
Nel luglio 1940 la costruzione del Ghetto di Varsavia fu interrotta e furono predisposte le navi per la deportazione degli ebrei in Madagascar.
Tuttavia nei mesi successivi la mancata resa della Gran Bretagna e la pericolosità dei mari pattugliati dalle truppe alleate non consentirono a Hitler di concludere il piano che fallì miseramente portando alla ripresa della costruzione del Ghetto di Varsavia.
Piano Madagascar: Conferenza di Wannsee
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L’ultimo atto del “piano Madagascar” avvenne il 20 gennaio 1942 quando fu discusso nella Conferenza di Wannsee e dove venne comunicato agli alti ufficiali che sarebbe stato impossibile procedere all’esecuzione per via dell’andamento della guerra.
Nella stessa Conferenza gli alti ufficiali ricevettero l’ordine da parte di Hitler di adottare la “soluzione finale della questione ebraica” che avrebbe portato negli anni successivi al più grande genocidio della storia contemporanea attraverso l’utilizzo dei campi di concentramento e le esecuzioni di massa.