L’Ickabog è una fiaba per bambini. L’autrice, J.K. Rowling, lo precisa subito nella prefazione spiegando che se non ci fosse stata la pandemia non avrebbe probabilmente mai mandato alle stampe questo racconto.
L’Ickabog un libro da leggere prima di andare a dormire

L’Ickabog è un libro che la Rowling propone come se lo stesse leggendo ai suoi figli e in effetti il testo rappresenta in tutto e per tutto una storia che si racconta nell’oscurità delle stanzette per bambini illuminate soltanto dalla fioca luce di tremanti lampadine.
L’Ickabog si presenta al tatto con una bella copertina di ottimo materiale ed è edito per l’Italia dalla Salani Editore e all’interno di quasi ogni capitolo sono presenti delle illustrazioni che sono state realizzate da molti bambini e ragazzi che hanno partecipato a un concorso nei mesi scorsi che ha portato alla selezione delle opere più belle che hanno trovato quindi spazio tra i vari capitoli.
L’Ickabog: Una plurità di indirizzi narrativi

L’ickabog dunque si presenta come un testo per bambini e per ragazzi ma non è quasi mai chiaro a quale fascia d’età sia effettivamente destinato.
All’inizio la storia sembra chiaramente indirizzata a ragazzi “grandi” magari tra i 12 e 14 anni, alla fine del racconto invece la storia sembra essere più vicina a bambini di età compresa tra gli 8 e i 10 anni.
Questo rappresenta certamente un problema nell’ottica narrativa e spesso il lettore deve fare i conti con una diversità di dinamiche che passano da efferati omicidi, descritti anche piuttosto minuziosamente, a elementi più frivoli, quasi decontestualizzati, come i banchetti organizzati nelle segrete del castello dai prigionieri.
L’Ickabog: Quali i personaggi principali e secondari?

Un altro problema è relativo ai personaggi, non ci si affeziona, quasi completamente, per tutta la durata del libro a nessun personaggio, semplicemente perchè in tutte le 300 pagine del testo non si riesce mai a comprendere quale effettivamente sia il personaggio principale e chi i secondari.
Così il Re Teo, Lord Scaracchino, Lord Flappone, Margherita, Robi, Marta, Blatta e l’Icker, diventano un vortice di nomi all’interno della storia che si fa fatica a seguire, anche temporalmente.
E sì, perchè la storia proposta dalla Rowling nell’Ickabog sembrerebbe durare anni ma all’atto pratico quella che cambia è solo la condizione sociale della popolazione che viene impoverita dalle tasse imposte dal Re.
I personaggi secondari vanno e vengono in maniera fulminea, non si fa in tempo ad affezionarsi a qualcuno che quest’ultimo o viene arrestato, o viene ucciso in maniera più o meno esplicita dal potente e malvagio Lord Scaracchino.
L’Ickabog: Il magico Regno di Cornucopia!

L’ickabog dunque è un racconto che si svolge nel Regno di Cornucopia, governato dal Re Teo e dai suoi consiglieri: Lisca D’Aringa, Lord Scaracchino e Lord Flappone.
Re Teo un giorno viene avvisato dell’esistenza di un mostro che si nasconde nelle paludi e che, si vocifera, abbia ucciso il cane di un abitante del regno.
Dopo alterne vicende Re Teo decide di partire per le paludi nel tentativo di uccidere il mostro e dimostrare al popolo il proprio coraggio e la propria vicinanza.
L’Ickabog: Tema della circolarità

Alla fine Re Teo si imbatte davvero nel mostro ma scappa alla sua vista innescando tutto il fulcro principale della storia che, con le dovute proporzioni e distanze, ricorda molto il tema della circolarità che si può trovare in romanzi epici molto più profondi e complessi come quello dell’Ariosto e cioè l’Orlando Furioso.
Questo tema è presente in più parti del libro e riguarda tutti i personaggi principali e secondari che, bene o male, si ritrovano tutti nello stesso posto dopo alterne vicende e a distanza di anni.
Chiaro che il tema della circolarità non può essere compreso dai bambini o dai ragazzi, e nemmeno da tanti lettori adulti, perchè è piuttosto specifico ma assolutamente evidente.
Cos’è L’Ickabog?

L’Ickabog è perciò un libro che racconta di un mostro: “Alto come due cavalli, occhi infuocati, artigli affilati come rasoi”, descrizione che si trova nel retro della copertina del libro.
L’Icker (cioè l’Ickabog) è un mostro che spaventa i bambini fin dall’alba dei tempi in Cornucopia e nessuno degli adulti ci crede, ad eccezione, appunto, di molti bambini.
Tanto è vero che quando Re Teo partirà per andare a caccia dell’Ickabog tutta Cornucopia riderà dietro al Re.
L’Ickabog: un bel libro fantasy per bambini e ragazzi

L’Ickabog dunque appare come un libro di semplice lettura ma che nasconde dei temi classici tipici, nella grande maggioranza, del genere fantasy per bambini e ragazzi.
I 60 capitoli scivolano via con assoluta facilità e nel giro di tre giorni il testo può essere terminato senza grosse difficoltà.
Insomma si tratta comunque di un racconto leggero e in linea con tanti altri racconti del genere fantasy, l’Ickabog è un testo che regala spunti interessanti a livello narrativo ma non consente di andare oltre il terreno già conosciuto.
L’Ickabog classico libro fantasy ma poco innovativo

L’Ickabog non rappresenta una novità ma l’assoluta conferma dello schema predefinito del testo narrativo fantasy per bambini e ragazzi.
Su questo la Rowling avrebbe potuto fare molto di più, non è certo un testo paragonabile a Harry Potter, quest’ultimo vera rivoluzione del genere fantasy, ma nemmeno un testo da scartare a priori.
Semplicemente l’Ickabog è uno dei tanti testi fantasy per ragazzi che si legge facilmente e che può essere regalato tranquillamente per Natale a qualche bambino o a qualche bambina per far scoprire una storia comunque appassionante.
L’Ickabog: considerazioni finali

In definitiva la parte del libro che mi è piaciuta di più è certamente quella relativa alle illustrazioni che, come anticipato, sono frutto di una selezione simile a un Torneo organizzata dalla Rowling per i bambini e che ha visto produrre dei bellissimi disegni.
La storia comunque a me è piaciuta nonostante appunto le tante incongruenze riscontrate, specie nel contestualizzare temporalmente gli eventi.
Nel senso che se tutto si fosse svolto in un’arco temporale definito avrebbe certamente aiutato il lettore nel comprendere determinate dinamiche che invece vengono spesso presentate come un fatto compiuto e non come il frutto di un processo di costruzione dell’avvenimento narrativo.
L’Ickabog

Il mio voto per “L’Ickabog” di J.K. Rowling è di 3 stelle su 5!