Gli scacchi hanno cambiato il proprio volto ma in realtà sono rimasti sempre gli stessi.
Sono passati infatti dall’essere uno strumento analogico a uno strumento ibrido digitale.
Un percorso che in realtà è stato solo storicamente accelerato dalla pandemia che stiamo vivendo ma che in verità, in forma transitoria, si era manifestato più volte negli anni scorsi senza aver mai la possibilità di emergere concretamente aprendo il mondo digitale agli scacchi.
Mac Hack VI il primo software scacchistico a giocare contro l’uomo

L’era dell’informatica applicata agli scacchi è risalente al 1967 quando Mac Hack VI, cioè un vero e proprio programma scacchistico, fu in grado di lottare, seppur con risultati assolutamente modesti, contro gli umani partecipando a un torneo.
Dal 1967 a oggi le cose sono cambiate molto. Innanzitutto lo sviluppo della tecnologia informatica, il progresso innescato dalla rivoluzione, ha permesso di migliorare sensibilmente i programmi scacchistici rendendoli molto più potenti, veloci e stabili.
A livello storico infatti il passaggio dall’analogico al digitale si è verificato anche attraverso il progresso scientifico e tecnologico delle applicazioni scacchistiche e delle componenti hardware in grado di farle funzionare e soprattutto, più recentemente, dallo sviluppo delle reti internet.
Il match del secolo: Kasparov vs Deep Blue

In realtà il momento chiave che funge da spartiacque scacchistico analogico alla consapevolezza del mondo digitale è quello relativo alla leggendaria sfida tra il programma della IBM, Deep Blue e Garry Kasparov avvenuto il 10 febbraio 1996, un giorno chiave per la storia del mondo e un giorno chiave per la storia degli scacchi.
Kasparov vinse quel match 4 a 2 ma è evidente che qualcosa fosse definitivamente cambiato. Il programma della IBM infatti era stato in grado di giocare a livelli mai visti prima se messo a confronto con precedenti software.
Non fu quindi un caso che nell’anno successivo Kasparov fu costretto a cedere lo scettro e cioè a inchinarsi (seppur tra feroci polemiche e presunti brogli) al suo avversario di silicio.
La sconfitta di Kasparov contro Deep Blue aprì dunque “l’era dei motori scacchistici“, un’era che potrebbe essere definita come della “conoscenza”.
I programmi scacchistici erano infatti in grado di calcolare varianti in profondità e di farlo con estrema facilità semplificando terribilmente il lavoro degli scacchisti.
Un aiuto enorme che venne immediatamente sfruttato con la commercializzazione dei primi computer “di massa” e quindi con la diffusione dei software ad essi collegati.
L’importanza delle riviste scacchistiche nell’era digitale

Oggi è abitudine utilizzare un software scacchistico per preparare le partite, analizzare lunghe varianti, comprendere determinate posizioni o per trovare delle novità teoriche.
Il progresso tecnologico e la condivisione delle informazioni hanno quasi reso inutili i libri di testo ad alti livelli che dovrebbero essere costantemente aggiornati, a tal proposito alcune storiche riviste scacchistiche fungono da collante tra il libro di testo e l’innovazione tecnologica.
Un esempio lampante è relativo a Torre & Cavallo – Scacco!, una storica rivista scacchistica mensile fondata nel 1985 e oggi diretta dal Maestro Internazionale Roberto Messa, che nelle sue pagine da ampio spazio ad analisi ed approfondimenti su molti temi posizionali come ad esempio le aperture.
L’importanza delle riviste è da sempre conclamata ma in un mondo che corre rapidamente appare chiaro come sia fondamentale avere un nodo di raccordo tra la frenesia delle informazioni, che arrivano dai moderni calcolatori, e ciò che effettivamente lo scacchista deve riuscire a comprendere per poter giocare al meglio.
Il futuro dei software scacchistici: Alphazero
L’utilizzo di programmi scacchistici come ChessBase è oggi molto frequente ma il futuro è certamente rappresentato non tanto dai database scacchistici quanto invece da software in grado di “apprendere” autonomamente. Un esempio è chiaramente AlphaZero che il 5 dicembre 2017 fu lanciato sul mercato riuscendo in brevissimo tempo ad affermarsi su software scacchistici di altissimo profilo come Stockfish che ne è uscito con i “circuiti rotti” in un match di 100 partite dove è stato travolto dalla potenza e profondità di calcolo dell’avveniristico software della Google DeepMind.
Gli scacchi pertanto stanno cambiando il loro volto non solo da un punto di vista concreto con le scacchiere che diventano digitali e con le partite che si giocano da remoto su dispositivi informatici connessi alla rete, ma anche da un punto di vista di comprensione.
Eppure il gioco, ancora oggi, non è stato risolto da alcun computer esistente ma appare chiaro che questa sia solo una mera questione di tempo.
Scacchi online e la piaga del Cheating Informatico

Tuttavia lo sviluppo di queste tecnologie e l’avvento dunque di strumenti informatici alla portata di tutti hanno però comportato un aumento dei casi di cheating introducendo appunto il “cheating informatico” applicato agli scacchi.
La diffusione del cheating è chiaramente un problema che la comunità scacchistica internazionale sta cercando di limitare ma appare chiaro che questa sia una guerra che andrà combattuta nel tempo con l’affinamento di tecniche anti-cheating concrete.
Storia degli scacchi digitali in Italia

In Italia come siamo messi?
In realtà già dai primi anni duemila l’Italia aveva in qualche modo anticipato i tempi inserendosi nel mercato digitale scacchistico con diversi siti web dedicati, il più famoso fu certamente Scacchisti.it creato da Alessandro Cristofari, pioniere indiscusso degli scacchi sul web.
Tuttavia la popolarità degli scacchi su internet in verità è solamente recente, altri tentativi in Italia furono fatti nella seconda decade degli anni duemila anche dalla Federazione Scacchistica Italiana con alcuni progetti come ScacchiStars.it che avrebbe dovuto avere il compito di coniugare il gioco competitivo agonistico al guadagno economico sullo stile di PokerStars.
Da ScacchiStars alla nascita di Premium Chess Italia e Junior Arena
Grazie a ScacchiStars venne infatti organizzato il primo Campionato Italiano Online di Scacchi nel lontano 2010, quando nella Bolla del centro polifunzionale del Lingotto a Torino 16 giocatori si sfidarono su tre categorie per un totale di 20,000€ complessivi di montepremi.
Un torneo che si svolse in “lan”, una sorta di rivoluzione all’epoca, e che oggi noi vediamo quasi con curiosità poichè ci sembra un concetto superato nel nostro mondo ultraconnesso.
L’esperienza però non ebbe molto seguito e ScacchiStars progressivamente lasciò il posto ad altre piattaforme tra cui FSI Arena che divenne in seguito Premium Chess Italia e che venne aperta alcuni anni dopo all’interno di un progetto promosso dalla FIDE a livello globale con la nascita contemporaneamente di diverse altre piattaforme simili in giro per il mondo.
Intorno alla metà del secondo decennio duemila nacque poi anche la piattaforma Junior Arena, in collaborazione con FSI e MIUR, che ospita ancora oggi diverse competizioni ufficiali per bambini e ragazzi.
Si tratta infatti della prima piattaforma dedicata al gioco degli scacchi per bambini e ragazzi in Italia.
Lichess, Chess.com e Chess24 dominano oggi la scena

Tuttavia entrambe le piattaforme non sono riuscite mai effettivamente a decollare e oggi una buona parte degli scacchisti italiani preferisce siti “internazionali” come Lichess.org, Chess.com, Chess24.com che hanno in poco tempo conquistato la scena e permesso a milioni di scacchisti di accedere al gioco online gratuitamente.
Alcuni di questi siti come Chess.com e Chess24 sono stati poi pionieri, negli ultimi anni, di esperienze in streaming rivoluzionarie con commenti live dal vivo su Twitch.tv degli eventi, appuntamenti fissi settimanali, organizzazione di tornei.
Il lavoro degli streamer è oggi una chiave molto importante per il gioco degli scacchi proiettato in una dimensione sempre più “esportiva” con migliaia di nuovi giocatori che iniziano a conoscere il gioco proprio grazie agli influencer di YouTube o Twitch e grazie alle competizione che vengono trasmesse sul web.
La Federazione Scacchistica Italiana ha recentemente avviato, sulla base di questo, anche un importante progetto di alfabetizzazione scacchistica denominato: “Scacchi per tutti“.
Serie TV e Scacchi, una nuova opportunità di crescita per il gioco
![La Regina degli Scacchi: la spiegazione del finale [SPOILER]](https://images.everyeye.it/img-notizie/la-regina-scacchi-spiegazione-finale-spoiler-v3-480565-640x360.jpg)
Un altro importante aiuto è arrivato poi dalle serie TV con “La Regina degli Scacchi” che ha avuto il merito di accendere un faro sul mondo scacchistico, portarlo nelle case degli italiani e farlo vedere sotto una luce nuova ed estremamente positiva.
La tecnologia in questo senso ha aiutato molto il movimento a salvarsi dal pericolo della pandemia che per un momento ha visto gli scacchi dal vivo fermarsi in quasi tutto il mondo a testimonianza della drammaticità degli eventi.
Eppure grazie alla tecnologia, all’uso delle reti internet e dei siti web scacchistici il gioco non si è mai davvero fermato e anzi ha proliferato in maniera vertiginosa mentre altri sport si sono dovuti purtroppo fermare.
La pandemia paradossalmente ha permesso agli scacchi di velocizzare la transizione dall’analogico al digitale permettendo a migliaia di persone di venire a contatto con il gioco rimanendone affascinate.
Campionati italiani online, un ritorno di fiamma

Recentemente la Federazione Scacchistica Italiana ha annunciato l’organizzazione dei Campionati Italiani Online di Scacchi (una delle ultime edizioni risale al 2016) che si disputeranno sulla piattaforma Premium Chess Italia dal 18 al 22 novembre 2020 e vedranno la partecipazione dei migliori giocatori italiani nelle categorie: Assoluto, Femminile e U20.
I Campionati saranno trasmessi in diretta streaming su Twitch come per gli anni scorsi e si preparano ad essere i campionati più seguiti di sempre della storia degli scacchi italiani a livello mediatico.
A causa della pandemia poi i Campionati Italiani Giovanili di Scacchi sono stati annullati ma la Federazione Scacchistica Italiana ha deciso di organizzare per il 28 e 29 novembre i Campionati Italiani Giovani Online che si disputeranno invece sulla piattaforma Junior Arena e che vedranno la partecipazione dei migliori giovani da tutta Italia per le categorie che vanno da U18 a U8.
Scacchi digitali, una nuova frontiera e una grande opportunità

Insomma, anche gli scacchi italiani, dopo aver perso molto terreno, stanno cercando di recuperare rapidamente il gap con altri Paesi come gli Stati Uniti che negli ultimi anni hanno investito in modo capillare sul settore tecnologico scacchistico e sulle piattaforme internet arrivando a essere dei leader nel settore.
Non è un caso infatti che i Campionati Assoluti Americani che si sono giocati online abbiano avuto molto seguito tra gli appassionati e attirato tantissimi sponsor.
In definitiva il passaggio dall’analogico al digitale non deve e non può essere definitivo, semplicemente in futuro ci saranno inevitabilmente due percorsi paralleli e bisognerà avere il coraggio di sfruttare sia l’uno che l’altro per la crescita del movimento scacchistico comprendendo che entrambi rappresentano insieme una grande opportunità.