La guerra tra Armenia e Azerbaijan che sta andando in scena lungo il confine della regione del Nagorno-Karabakh in questi giorni sta mettendo in evidenza tutte le atrocità della guerra moderna.
Una violenta guerra moderna: droni, artiglieri, fanteria
Una guerra senza via di scampo per la fanteria bombardata in continuazione oltre che dalla classica artiglieria anche dai moderni “droni kamikaze“.
La nuova frontiera della guerra terrestre.
Silenziosi, altamente precisi, guidati a distanza e tremendamente letali.
#attack & #destroy #Armenian reserve forces destroyed#LongLiveAzerbaijanArmy#KarabakhisAzerbaijan #StopArmenianOccupation
— Azerbaijan MOD (@wwwmodgovaz) September 30, 2020
#StopArmenianAgression pic.twitter.com/447uBaP941
Basta fare un giro su Twitter o su alcuni canali telegram armeni e azeri per comprendere la gravità del conflitto che ancora per il momento è regalato a un lembo di terra.
La battaglia del monte Murov
In queste ore ha infuriato una violenta battaglia alle pendici del Monte Murov con i soldati azeri che ne hanno preso il controllo, notizia prontamente smentita dagli armeni.
Ancora formalmente il sistema di alleanze firmato nel 1992 non è scattato, la guerra è ancora su un piano volutamente provocatorio, un’escalation regionale che difficilmente potrà valicare i confini del Nagorno-Karabakh.
Una guerra ancorata ai confini regionali
Questo perché altrimenti già sarebbe entrata in scena l’aviazione di entrambi i Paesi che invece svolge per il momento un ruolo di ricognizione e supporto senza avere davvero un ruolo attivo nel conflitto.
#VIDEO: Russian Air Force are deployed to the Air Base in #Yerevan, Armenia.
— Rahul Upadhyay (@rahulrajnews) September 28, 2020
If Azerbaijan escalate the situation, these fighters jets shoot down the aerial assaults, easily. #RuAF #Artsakh #NagornoKarabakh #Azerbaijan pic.twitter.com/i1UQy3MIxL
La scelta di tenere fuori l’aviazione è indice comunque della non intenzione di forzare la mano da ambo i lati, l’uso dell’aviazione non solo estenderebbe la portata del conflitto fuori dai confini del Nagorno-Karabakh ma provocherebbe perdite militari e civili di gran lunga superiori da ambo le parti.
Opzioni militari di media/lunga gittata: Iskander

L’Armenia inoltre dispone di diverse batterie di missili Iskander di fabbricazione sovietica che potrebbero essere utilizzati per distruggere chirurgicamente caserme e depositi di armi nemiche.
Eppure per il momento l’Armenia non ha deciso di usare queste armi, un’altra indicazione verso una possibile distensione futura e soprattutto verso la possibilità di circoscrivere la guerra alla singola regione del Nagorno-Karabakh.
Un fitto sistema di alleanze
Il sistema di alleanze che fu firmato nel 1992 riguarda un accordo di mutuo soccorso tra Armenia e Russia (CTSO) in caso di aggressione straniera.
Azerbaijan e Turchia invece sono legate informalmente ma strette da importanti accordi commerciali e soprattutto culturali.
A mio parere nessuna alleanza avrà modo di “scattare” perché difficilmente questo conflitto può effettivamente trasformarsi in qualcosa di più per il Caucaso, però nulla è escluso.
Accordo di mutuo soccorso tra Francia e Grecia

Recentemente la Grecia ha firmato un trattato di mutuo soccorso con la Francia, una notizia passata molto in sordina in Europa ma che ha avuto un ampio eco sulla stampa araba.
Un accordo di mutuo soccorso non si vedeva da molto tempo ed effettivamente cade in un periodo storico molto delicato.
Gli arabi parlavano di “chiave anti turca“, questa analisi è condivisibile visto che Erdogan ha provato recentemente a minacciare i confini territoriali greci con diversi NAVTEX, però appare chiaro che il clima sia di pericolosa tensione.