Seguendo le indicazioni di Josif Dzugasvili, detto Stalin, uno dei dirigenti bolscevichi in quel momento in Russia, i bolscevichi decisero di fornire un “appoggio critico” al governo provvisorio, ma solo nella misura in cui esso avesse agito in modo tale da soddisfare gli operai e i contadini rivoluzionari.
Fu a questo punto che Lenin convinse il partito ad attuare un radicale cambio di strategia.
Lenin, al momento dello scoppio della rivoluzione di febbraio si trovava in Svizzera e tornò in patri nell’aprile del 1917 grazie a un accordo stipulato con il governo tedesco che gli fornì un visto di transito.

Tornato a Pietrogrado Lenin enunciò le famose “Tesi di aprile“.

Le tesi di aprile

Le Tesi di aprile di Lenin - L'Universale

Lenin riteneva che la fase democratico-borghese della rivoluzione si fosse esaurita con la caduta del regime zarista; ora si trattava di passare alla seconda fase, quella socialista, che doveva dare il potere al proletariato e agli strati più poveri dei contadini.

La svolta indicata era netta: l’obiettivo era organizzare un’insurrezione per puntare alla presa del potere e alla realizzazione di una repubblica dei soviet.

A questo scopo Lenin organizzò una forza paramilitare, le guardie rosse, formata da 10,000 operai di Pietrogrado.

Menscevichi e socialrivoluzionari, infatti, non seguirono la linea di Lenin e il 18 maggio decisero di far parte di un nuovo governo provvisorio, presieduto come il precedente dal principe L’vov.

Kornilov e il colpo di Stato

The Kornilov affair: How the military's last attempt to stop ...

I vincitori del congresso panbrusso che si tenne a Pietrogrado il 3 e 4 giugno 1917 favorirono il compito dei bolscevichi. Il 23 giugno infatti il governo provvisorio, con l’appoggio dei menscevichi e dei socialisti rivoluzionari, lanciò una grande offensiva militare in galizia.

Si rese così necessario formare un secondo governo di coalizione nel luglio 1917, questa volta a maggioranza socialista, presieduto da Kerenskij.

Kerenskij diede l’incarico di supremo comandante militare al generale Lavr Kornilov.
Proprio Kornilov, in agosto, si rese protagonista di un tentativo di colpo di Stato finalizzato all’instaurazione di una dittatura militare.

Kerenskij allora concesse l’amnistia ai bolscevichi incarcerati e distribuì armi agli operai organizzati dal soviet.

Bolscevichi al potere

La presa del Palazzo d'Inverno: come andarono davvero le cose ...

La decisione di rovesciare con la forza il governo fu presa il 10 ottobre dal comitato centrale bolscevico.
Come giorno dell’insurrezione si scelse il 25 ottobre, data che precedeva le elezioni per la Costituente, fissate da Kerenskij per il 28 novembre, e che coincideva con il giorno della convocazione del secondo congresso panrusso dei soviet

Il congresso avrebbe così potuto ratificare la caduta del governo provvisorio e riconoscere il nuovo governo popolare.
Nella notte tra il 24 e il 25 ottobre 1917, la “Guardia rossa bolscevica”, formata da militanti operai e contadini, occupò il Palazzo d’inverno, sede del governo e arrestò i ministri presenti.

La scissione che avvenne la sera del 25 ottobre fra i bolscevichi e le altre forze socialiste fu evidente anche nella composizione del nuovo governo, formato solo da bolscevichi.
Oltre a Lenin, che era il presidente, fra le personalità di spicco figuravano Lev Bronstein, detto Trockij, nelle vesti di commissario degli Esteri e Stalin, come commissario delle Nazionalità.

Il nuovo governo bolscevico

Bolscevismo - Wikipedia

L’8 novembre, il congresso dei soviet approvò due importanti decreti. Il primo rivolgeva un appello a tutti i popoli dei paesi belligeranti “per una pace giusta e democratica, senza annessioni e senza indennità”.
Il secondo stabiliva che la grande proprietà fondiaria era “abolita immediatamente e senza indennizzo alcuno ai proprietari”.

I bolscevichi, infine, cercarono di attuare radicali cambiamenti anche nella vita sociale con una rivoluzione che sembrava procedere senza ostacoli.

Di Leonardo Vilona

Mi chiamo Leonardo Vilona, ho 26 anni e sono un docente di scuola secondaria. Sono laureato triennale in Storia, Antropologia e Religioni. Titolo di laurea conseguito all’Università La Sapienza di Roma nel 2019. Sono laureato magistrale in Scienze Storiche. Medioevo, età moderna, età contemporanea. Titolo di laurea conseguito all'Università La Sapienza di Roma nel 2021 con votazioni di 110/110. Sono un appassionato di storia, attualità, letteratura, politica, sport e di esport, nel tempo libero inoltre mi dedico al gioco degli scacchi e al tennistavolo. Se volete mandarmi un messaggio privato inviate una mail a: leonardo.vilona@gmail.com

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