Il 1905 rappresentò una svolta fondamentale nel processo che portò al crollo dell’Impero zarista.
I due fattori decisivi che scatenarono la prima rivoluzione russa furono il cattivo andamento della guerra contro il Giappone che indebolì il prestigio dello zar, e il moltiplicarsi delle manifestazioni di protesta contro il regime in seguito a un episodio di feroce repressione antipopolare: “la domenica di sangue”.

Nel febbraio 1904, la Russia e il Giappone entrarono in guerra perchè entrambi interessati a occupare la Manciuria e ad espandersi in Asia.

La flotta russa perse la base navale di Port Arthur (gennaio 1905) e l’esercito fu annientato nella battaglia campale di Mukden, infine, nella battaglia navale di Tsushima (maggio 1905) anche la flotta russa del Baltico fu duramente sconfitta dalle navi giapponesi.

22 gennaio 1905: domenica di sangue

Domenica di sangue (Krovávoe Voskresen'e), 9 gennaio 1905 ...

La manifestazione più importante si svolse a San Pietroburgo il 22 gennaio 1905. Circa 150,000 operai, guidati dal prete Gapon, si recarono al Palazzo d’Inverno, sede del governo, per consegnare allo zar Nicola II una petizione che conteneva la richiesta di maggiori libertà (di stampa e di associazione), la convocazione di un’assemblea costituente, la riduzione della giornata lavorativa a otto ore, il graduale passaggio delle terre al popolo e, infine, la sospensione della guerra con il Giappone.
I soldati della guardia imperiale reagirono aprendo il fuoco contro i dimostranti.

Nelle fabbriche e nelle campagne si formarono spontaneamente i “consigli dei lavoratori” meglio conosciuti come “soviet”. I rappresentanti della grande borghesia e dell’intellettualità liberale fondarono il Partito costituzionale democratico russo, chiamato anche “Partito cadetto”.

Loro obiettivo era la trasformazione in senso costituzionale dello zarismo, da realizzarsi con l’introduzione di una Costituzione che garantisse le più elementari libertà giuridiche, e l’istituzione di un parlamento elettivo sul modello occidentale.

Il manifesto d’ottobre

Sul significato della rivoluzione d'Ottobre | Rifondazione Comunista

Il 19 agosto, per arginare l’opposizione, lo zar fece una timida concessione: ististuì una duma, ossia un parlamento elettivo.
Il nuovo organismo, però, era dotato di poteri solo consultivi, mentre i ministri continuavano a essere responsabili soltanto di fronte allo zar.

Il 30 ottobre 1905, lo zar pubblicò un documento, detto poi “manifesto di ottobre“, con cui annunciava di voler garantire a tutti i sudditi i basilari diritti civili e di voler costituire una duma dotata di effettiva funzione legislativa.

Il governo del primo ministro Stolypin (1906-1911)

Pyotr Stolypin | VLI

A questo punto lo zar promulgò una nuova legge elettorale: il voto di un solo proprietario terriero equivaleva al voto di quattro elettori dell’alta borghesia, di 260 contadini e di 540 operai.

In questo periodo, la figura di maggiore spicco fu quella di Petr Stolypin, primo ministro dal 1906 al 1911. La sua attività di governo si propose due obiettivi. Il primo fu la sistematica repressione di tutti gli oppositori del regime attraverso l’esilio, la fucilazione o la deportazione in Siberia.
Il secondo fu l’attuazione di una riforma agraria il cui scopo era quello di creare milioni di piccoli e medi proprietari terrieri conservatori e fedeli allo zar.

Il progetto, tuttavia, si rivelò un fallimento, per almeno due ragioni.
Innanzitutto, la maggior parte dei contadini non volle perdere la sicurezza della proprietà comune.
In secondfo luogo, invece di creare uno strato di piccoli e medi proprietari, le misure adottate ebbero l’effetto di allargare la grande proprietà.

Il ritardo nell’industrializzazione non permetteva però, di assordibre la disoccupazione.

Di Leonardo Vilona

Mi chiamo Leonardo Vilona, ho 26 anni e sono un docente di scuola secondaria. Sono laureato triennale in Storia, Antropologia e Religioni. Titolo di laurea conseguito all’Università La Sapienza di Roma nel 2019. Sono laureato magistrale in Scienze Storiche. Medioevo, età moderna, età contemporanea. Titolo di laurea conseguito all'Università La Sapienza di Roma nel 2021 con votazioni di 110/110. Sono un appassionato di storia, attualità, letteratura, politica, sport e di esport, nel tempo libero inoltre mi dedico al gioco degli scacchi e al tennistavolo. Se volete mandarmi un messaggio privato inviate una mail a: leonardo.vilona@gmail.com

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