Filippo II, Re di Spagna, nel 1587 per affrontare la crescita esponenziale del commercio marittimo inglese decise di dare vita all‘Invincibile Armada che fu composta da 130 vascelli e 24,000 uomini.
I vascelli erano progetti per abbordare le navi nemiche ed erano dotati di una serie di cannoni in grado di generare una fitta potenza di fuoco che aveva il compito di indebolire le imbarcazioni nemiche prima di compiere l’abbordaggio.
I motivi della guerra con l’Inghilterra

Filippo II inoltre voleva rivendicare il trono inglese per motivi di origine dinastiche oltre che essere stato il consorte della Regina Maria I Tudor d’Inghilterra.
Per questi motivi nel 1588 Filippo II ordinò al comandante dell’Armada Alonso Perez de Guzman y Sotomayor di attaccare l’Inghilterra nel tentativo di sbaragliare la flotta inglese e conquistare l’isola.
Una violenta battaglia navale

Il 30 luglio 1588 gli inglesi forti di 200 vascelli ormeggiati a Plymouth attaccarono l’Invincibile Armada riuscendo a danneggiare alcuni galeoni sfruttando una potenza di fuoco superiore, grazie all’affusto dei cannoni che permise di prendere vantaggio contro i cannoni spagnoli sprovvisti del prezioso strumento.
Gli spagnoli contrattaccarono improvvisamente il 2 agosto 1588 senza però riuscire, per via della marea, a danneggiare significativamente l’avanguardia inglese.
La Battaglia di Gravelinga

La notte del 7 agosto 1588 mentre la flotta spagnola si trovava ormeggiata a Calais gli inglesi lanciarono nell’oscurità della notte un attacco decisivo con delle navi incendiarie.
L’attacco prese alla sprovvista gli spagnoli che finirono per sparpagliarsi nel tentativo di sfuggire alle fiamme, gli inglesi ne approfittarono per dare vita alla Battaglia di Gravelinga che si combattè con violenza inaudita da ambo le parti e fu disastrosa per l’Invincibile Armada che perse tre galeoni e fu costretta a ritirarsi con ingenti perdite di vite umane.
La distruzione dell’invincibile Armada e la vittoria di Elisabetta I

Sarà poi una serie di violentissime tempeste a distruggere completamente l’Invincibile Armada che tornò in Spagna con meno di 100 navi e con oltre 10,000 uomini uccisi o dispersi.
La vittoria permise a Elisabetta I, Regina d’Inghilterra, di affermare la propria egemonia sui mari del nord imponendo il controllo delle acque territoriali e segnò la disfatta di Filippo II, Re di Spagna, che fu costretto a ridimensionare le sue conquiste in Europa.