Ricorre oggi il 75° anniversario dello sgancio della bomba atomica su Hiroshima.
Un evento storico che sarà poi seguito il 9 agosto 1945 dallo scoppio di un secondo ordigno nucleare sulla città di Nagasaki in Giappone.
Hiroshima un inferno nucleare

La tremenda esplosione che investì la città di Hiroshima causò la morte di circa 165,000 civili che morirono sul colpo o dopo anni di sofferenze causate dalle radiazioni provocate dall’ordigno.
Lo sgancio della bomba atomica su Hiroshima fu ordinato da Harry Truman che era diventato il nuovo Presidente degli Stati Uniti a seguito dell’improvvisa morte di Franklin Delano Roosevelt, il 12 aprile 1945, per via di una emorragia cerebrale che lo colpì durante le vacanze a Warm Springs in Georgia.
Roosevelt era malato da tempo di una grave forma di poliomielite che lo costrinse all’età di 39 anni a fare ricorso alla sedia a rotelle per via di una paralisi degli arti inferiori, oltre a essere fortemente debilitato dall’eccessivo tabagismo e da una insufficienza cardiaca.
I motivi dello sgancio della bomba atomica

Truman decise quindi di ordinare lo sgancio della bomba atomica su Hiroshima con l’obiettivo di accelerare la resa dell’Impero del Giappone e risparmiare la vita di molti soldati americani che erano reduci dalla battaglia di Okinawa che si concluse il 22 giugno del 1945 dove avevano sì sconfitto i giapponesi ma a un prezzo altissimo in termini di perdite militari con circa 12,000 soldati americani uccisi.
La scelta di Hiroshima, così come di Nagasaki, fu dettata dalla volontà di colpire i più grandi depositi di armamenti bellici del Paese con l’obiettivo di distruggere l’arsenale militare avversario e infondendo nel governo nipponico il terrore di ulteriori distruzioni in vasta scala su tutto il Paese, con il fine ultimo di ottenere la resa incondizionata da parte dell’Impero del Giappone.
6 agosto 1945 – ore 8:15

Il 6 agosto 1945 gli Stati Uniti fecero decollare un B-29 di ricognizione che raggiunse Hiroshima e segnalò al comando la positività del meteo (allora considerato variabile, ndr.) per partire con l’operazione di sgancio dell’atomica.
L’aviazione statunitense fece quindi decollare l’Enola Gay, il The Great Artiste e il Necessary Evil, i tre aerei americani scelti per la missione di cui i primi due bombardieri e il terzo che avrebbe dovuto testimoniare fotograficamente gli effetti della bomba atomica sulla città di Hiroshima.
Qualche ora prima dello sgancio dell’atomica il sistema radar di controllo giapponese segnalò l’entrata nello spazio aereo nipponico di una ingente quantità di velivoli nemici, un allarme che però fu ridimensionato qualche minuto dopo avendo individuato in volo solo tre aerei.
Per risparmiare il carburante i giapponesi avevano infatti deciso di non far alzare in volo l’aviazione per piccoli gruppi di aerei americani e quindi i bombardieri furono scambiati per semplice ricognizione nemica e non per una vera e propria minaccia.
Alle ore 8:15 del 6 agosto 1945 fu sganciata su Hiroshima la “Little Boy” una bomba atomica da oltre 4000 kg di peso e 64 kg di Uranio arricchito all’80% che provocò un’esplosione di energia compresa tra 12 e 20 chilotoni.
Gli effetti dell’esplosione nucleare

La bomba atomica esplose a circa 600 metri da terra distruggendo completamente, o quasi, la città di Hiroshima.
Rimasero in piedi solo alcuni edifici progettati in cemento armato per via della forte sismicità del suolo giapponese ma che comunque finirono per essere contaminati dalle radiazioni dovute allo scoppio.
Il comando militare giapponese non comprese immediatamente la gravità della situazione e pensò di ripristinare le linee di comunicazione, che erano state tagliate di colpo, attraverso canali tradizionali come il telegrafo o la stazione radiotelevisiva di Hiroshima che però erano state completamente distrutte dalla violenta esplosione.
Solo dopo alcune ore e tra la sottovalutazione generale, il comando giapponese, dopo aver ricevuto solo silenzio dalla stazione di controllo dell’esercito a Hiroshima, decise di far decollare un velivolo militare che raggiunse la città e iniziò a coordinare le operazioni di soccorso.
9 agosto 1945: Nagasaki viene distrutta dalla Fat Man

Il 9 agosto, dopo che l’Armata Rossa ruppe il patto di non aggressione e dichiarò guerra all’Impero giapponese, anche Nagasaki visse l’inferno nucleare con l’esplosione della “Fat Man” che provocò circa 80,000 vittime civili e rase al suolo la città.
Gli storici sono ancora oggi dibattuti sulla scelta americana di utilizzare gli ordigni atomici per accelerare la caduta dell’impero giapponese.
Una caduta che comunque, appare evidente oggi, sarebbe stata inevitabile anche senza il ricorso al nucleare.
L’Impero del Giappone si arrenderà ufficialmente con la firma dell’armistizio il 2 settembre 1945.
Recentemente un altro disastro provocato dall’esplosione di un deposito di Nitrato di ammonio a Beirut è stato paragonato, seppur con effetti completamente differenti, al disastro nucleare di Hiroshima.