Ci sono alcune stragi più complesse e articolate di altre, ci sono stragi di mafia, stragi politiche, stragi massoniche, stragi internazionali.
Ecco, la strage di Ustica ha il merito di riassumere almeno un paio degli elementi stragisti che possono ricondurci a un crimine politico e internazionale.
Dc-9 ITAVIA abbattuto da un missile
Ormai è appurato che il DC-9 dell’ITAVIA sia stato abbattuto con un missile aria-aria, probabilmente di fabbricazione francese che ha spezzato il fiato dei piloti che evidentemente non hanno avuto il tempo di realizzare cosa stesse accadendo prima che l’esplosione portasse l’aereo a inabissarsi nel Mediterraneo.
Il 27 giugno del 1980 muoiono 77 passeggeri e 4 membri dell’equipaggio.
Non si troverà mai un colpevole.
Chi sapeva è morto. Licio Gelli e Giulio Andreotti su tutti.
Ma non solo politici o maestri venerabili, a lasciarci sono stati anche ufficiali e sottufficiali dell’aeronautica in servizio presso i radar sparsi per la penisola e che verranno ritrovati, uno dopo l’altro, morti suicidati nei modi più disparati.
Morti sospette della strage di Ustica
Si tratta delle “morti sospette” della strage di Ustica, un mistero nel mistero.
Ma ci sono due morti che vale la pena raccontare perché ancora più misteriose.
Si tratta di Nutarelli e Naldini, due piloti dell’Aeronautica militare che quel 27 giugno 1980 erano in volo per un addestramento.
Ebbene, poco dopo aver incrociato il DC-9 Itavia Nutarelli e Naldini compiono un gesto di importanza storica assolutamente rilevante.
Per tre volte a distanza di due minuti lanciano l’allarme generale di difesa aerea che viene recepito sia dalla NATO che dall’Aeronautica senza che però fosse mai stato chiarito il motivo.
Le dichiarazioni di Antonino Arconte
A fugare ogni dubbio ci penserà qualche anno dopo Antonino Arconte, un ex membro dell’organizzazione militare Gladio che operò sotto copertura in Italia per diversi anni.
Arconte dichiarerà che Naldini e Nutarelli avevano abbattuto il MIG Libico rinvenuto sulla Sila tempo dopo.
Naldini e Nutarelli moriranno in un modo incredibile e gravissimo.
In una esibizione aerea nel 1988 tenutasi a Ramstein in Germania Nutarelli e Naldini si schianteranno in un incidente aereo che portò alla morte di oltre 67 persone a terra oltre che dei piloti.
Ciao Leo, le dichiarazioni di antonino arconte sono chiaramente un depistaggio. Antonino Arconte è la stessa persona che nel 1990 racconta al “Cip”,il fu Luigi Cipriani, allora senatore di Democrazia Proletaria e membro della prima commissione stragi, tutta la storia del colonnello Guglielmi, piazzandolo al centro della scena in va Fani, il 16 marzo 79. Anche quello ad occhio e croce fu un di depistaggio, rimane però il mistero del perchè Arconte, a 12 anni di distanza dai fatti, in un periodo storico in cui si scopre Gladio, viene smantellato il covo di via montenevoso, Cossiga inizia a “picconare le istituzioni, racconti una circostanza vera, perché Guglielmi quella mattina stava effettivamente a Via Stresa a casa di un collega colonnello, Dove voleva andare a parare? A chi era diretto il messaggio di Arconte? E poi come ne è venuto a conoscenza di storia sostanzialmente vera? era forse una cosa nota nell’ambiente dei gladiatori? Sarà stato lo stesso guglielmi da vero sborone, a vantarsi di essere stato li nel bel mezzo della operazioni quel giorno? questi sono i veri questi cui nessuno ha dato risposta ma nessuno ha mai neanche pensato di farle queste domande ad arconte. Vado a braccio se ricordo bene le indagini intorno a questa storia le segui il giudice De Ficchy, Poi Gugliemi mori poco tempo dopo l’ìavvio delle indagini e nessuno si è mai preoccupato di dare delle risposte a quei quesiti. A parte questo tra le morti sospette delle volte si conta anche quella del colonnello Tedoldi, i 3 agosto del 1980, un giorno dopo la strage di Bologna. Lo conoscevo, o meglio conoscevo bene i figli, miei compagni di scuola, Davide, che la sfortuna volle in macchina con il padre, il giorno che si schiantò sulla via Aurelia (pace all’anima sua) e Gabriele: I colonnello tedoldi doveva diventare di li a poco il comandante dell’Aeroporto di grosseto, una stazione importante perchè e grazie ai tracciati dei radar di quell’aeroporto che si inizia, molti anni dopo, ad intravedere un po di luce nella nebbia. Non credo però che quella fu una morte sospetta, fu soltanto una tragedia che si porto via un uomo e suo figlio di 16 anni
16 marzo 78
Ciao Giorgio, approfondimento molto interessante quello che hai fatto su Antonino Arconte che vedrò di analizzare con cura appena ho un attimo di tempo anche perchè devo ricercare fonti molto accurate.
Sulle “morti sospette” sono d’accordo con te. Personalmente anche io penso che siano semplicemente degli incidenti anche perchè molto spesso si verificano anche a distanza di molti anni dalla Strage di Ustica e quindi difficilmente collegabili.
Considera inoltre che su https://bit.ly/30tW1lQ (stragi80.it) è possibile trovare la sentenza ordinaria del giudice priore dove si parla delle “morti sospette” sia legate strettamente alla vicenda sia quelle non legate come ad esempio i casi di Tedoldi, gli stessi Naldini e Nutarelli.