Quando la bandiera rossa sventolò a Stalingrado le sorti della seconda guerra mondiale poterono ritenersi ribaltate.
Stalingrado: una disfatta tedesca
Stalingrado per i tedeschi fu una disfatta, le truppe naziste furono annientate dalle forze dell’armata rossa sovietica in una sanguinosa battaglia campale durata diversi mesi e che portò alla morte migliaia di uomini.
Hitler aveva bisogno di conquistare Stalingrado, aveva bisogno di rifornimento di carburante, di acciaio, di cibo e di equipaggiamenti per le sue truppe.
Stalingrado rappresentava la sintesi perfetta per raggiungere i suoi scopi.
I siberiani convergono su Stalingrado
Tuttavia Hitler fu travolto dall’acume strategico di Stalin che con una mossa geniale ritirò le ingenti forze armate siberiane dalla Mongolia e le fece convergere su Stalingrado a supporto delle truppe del fronte.
Straordinari guerrieri i siberiani, feroci combattenti nella neve e nelle intemperie, preparati ad affrontare i climi più rigidi e a lunghe camminate nel fango e nella boscaglia.
Richard Sorge, spia russa a Tokyo
Stalin aveva dispiegato i guerrieri siberiani in Mongolia poiché temeva un possibile attacco giapponese in Russia, tuttavia nel 1941 Richard Sorge, spia russa a Tokyo, garantì a Stalin che nessun attacco sarebbe avvenuto sul suolo russo da parte dei giapponesi.
Uno spionaggio che lo condannò a morte, che avvenne nel 1944 dopo tre anni di prigionia, ma che si rivelò decisivo per le sorti della campagna di Russia.
Quel che restò delle forze armate tedesche dopo il termine della battaglia di Stalingrado si diede alla macchia, ritirandosi disordinatamente.
Migliaia di soldati dell’asse furono resi prigionieri e non fu concesso loro nemmeno l’onore delle armi.
Stalingrado: L’inizio del declino del terzo Reich
Quella di Stalingrado fu la prima di numerose sconfitte per Hitler che lentamente vide sgretolarsi il Reich sotto i suoi occhi.
Fino all’ultimo Hitler crederà di aver annientato tutti i battaglioni sovietici, eppure questo fatale errore di calcolo causato dalla mancanza di una rete di spionaggio davvero efficace, gli permise di sottovalutare il nemico più potente e organizzato perdendo la guerra.
Nel 1945 Hitler si suiciderà a Berlino inghiottendo una pillola di cianuro e sparandosi un colpo di pistola in testa, pochi istanti prima che l’armata rossa potesse catturarlo vivo nel suo bunker.
La morte di Hitler mise fine, sostanzialmente, all’incubo nazista nel mondo.
La seconda guerra mondiale si sarebbe poi conclusa nel settembre del 1945 con la firma dell’armistizio da parte del Giappone dopo lo sgancio delle due bombe atomiche su Hiroshima e Nagasaki.