Ormai scrivo davvero poco, seguo la scena ancora meno per offrire un servizio di qualità sia alle testate giornalistiche o siti su cui avevo spazio fino a qualche mese fa, sia per il pubblico che ha letto i miei articoli durante il corso degli anni.
Tuttavia ci sono alcuni argomenti, come quello di cui oggi andrò a parlare in questo pezzo, che ritengo sia giusto condividere compatibilmente con quello che è, oltretutto, la mia esperienza e formazione professionale in settori analoghi per altri sport maturata in svariati anni di lavoro.

Il ruolo dell’arbitro negli esport

Nella mia esperienza videoludico-competitiva sono stato, all’età di 16 anni, un admin ESL, mi occupavo della gestione delle sezioni di StarCraft II e FIFA con discreti risultati e penso che, quella vissuta in quel periodo, sia stata la migliore formazione possibile per quello che poi sarebbe diventato il mio lavoro solo pochi anni dopo in altri contesti sportivi.

Foto dal web
L’arbitro che ruolo ha negli esport? Personalmente ho sempre visto la figura arbitrale applicata agli sport elettronici con grande scetticismo, punto primo perché le competizioni sono costantemente in evoluzione e punto secondo perché la formazione regolamentare è spesso poco completa e l’arbitro è costretto a dare proprie interpretazioni per cercare di redimere le questioni.
Con la nascita o il rinnovo di realtà più strutturate, tuttavia, come GEC – Giochi Elettronici Competitivi, Italian e-Sports Association, PG Esports, ESL Italia, giusto per fare qualche esempio, l’arbitro ha iniziato ad assumere un ruolo centrale nell’organismo di una competizione esport di livello nazionale, oltre al fatto che i regolamenti con il tempo sono stati decisamente perfezionati anche in virtù di una crescita generale di tutto il settore in Italia che ha inevitabilmente trascinato con sé anche l’aspetto regolamentare.
L’arbitro quindi è oggi una figura importante nel mondo degli esport, si occupa infatti di autorizzare eventuali sostituzioni, autorizzare eventuali spostamenti di calendario, assistere i giocatori durante le fasi di creazione delle lobby, si accerta dell’effettiva presenza o meno dei giocatori dichiarati in fase di registrazione, si accerta che nessuno faccia uso di strumenti o programmi che possano alterare il regolare svolgimento delle gare e assiste i giocatori durante il corso delle partite.
Al termine poi è proprio l’arbitro a dover “refertare” e “omologare” i risultati dopo un attento controllo permettendo che la competizione vada avanti.

Foto dal web
Questo appena descritto è “semplicemente” una parte del lavoro di qualsiasi arbitro nel mondo esport, un lavoro che richiede una grande attenzione e soprattutto richiede passione e forza di volontà, prendere delle decisioni è sempre molto difficile e spesso il tempo per arrivare a una conclusione è ridotto a qualche frazione di secondo o, nei casi migliori, a pochi minuti.
Negli esport, fortunatamente, almeno nelle competizioni online, non esiste (se non successivo al termine della gara) il fattore di “influenza esterna” da parte del pubblico o dell’allenatore o dei giocatori, questo permette sicuramente all’arbitro di intervenire e decidere con maggiore serenità e precisione.
Un vantaggio importante rispetto a tanti altri sport di movimento o della mente dove l’arbitro è spesso oggetto di offese e scherno durante gli attimi che precedono una decisione che potrebbe modificare l’esito di un’intera partita comportando, magari, il mutamento di un’intera stagione sportiva.
L’arbitro è tuttavia soggetto a errori, a interpretazioni proprie di un regolamento che comunque spesso e volentieri è privo ancora, data la mancanza di una “storia” di tornei sufficientemente vasta, di un registro di casistica che possa essere studiato dall’arbitro per capire come agire nella stessa situazione magari verificatasi qualche anno o mese prima.

https://www.facebook.com/ESLItalia/
In questo senso sono molto importanti i meeting aziendali o federali (quando verrà fondata una federazione, ndr.) di aggiornamento arbitrale, in questo senso ESL Italia nel gennaio del 2019 ha avviato un progetto di formazione per il proprio team arbitrale che si è svolto negli uffici dell’azienda a Bolzano e che ha coinvolto numerosi amministratori nell’ottica di un miglioramento della qualità degli arbitri.
Una cosa che dovrebbero organizzare tutte le realtà che si occupano di esport, magari a cadenza annuale o semestrale, un percorso di aggiornamento e arricchimento professionale che giudico assolutamente necessario per migliorare l’aspetto arbitrale applicato ai giochi elettronici competitivi.
A differenza degli altri sport tradizionali, tuttavia, il percorso arbitrale negli esport è strettamente legato ancora al volontariato, moltissimi ragazzi che intraprendono questo sentiero lo fanno perché appassionati e perché vogliono dare un contributo al proprio titolo videoludico cercando di dar vita a manifestazioni e tornei sempre migliori dal punto di vista qualitativo.
Ci sono poi delle differenze aziendali che sono retribuite, certo, così come c’è la possibilità per l’admin di “fare carriera” e arrivare ad arbitrare anche su palcoscenici internazionali di altissimo profilo.
Tuttavia la maggior parte degli arbitri, specie di giochi che non hanno un seguito così importante da generare delle competizioni strutturate in Italia lo fa per volontariato e per passione, una cosa non necessariamente negativa ma su cui bisognerebbe riflettere e magari proporre dei miglioramenti qualora si ritenesse necessario.

https://es.me/en/esports-news/iesf-launches-esports-referees-workshop-in-south-korea/
A livello internazionale, ad esempio, la IESF – International Esports Federation ha fondato nel dicembree 2018 la International Esports Referee Academy (ancora non operativa) che si occupa di formare il personale arbitrale per tutte le competizioni organizzate durante l’anno dall’organizzazione coreana, certamente un primo piccolo passo importante.
In definitiva, l’arbitro è il motore silenzioso delle nostre competizioni, dietro agli streaming, alle telecamere e dietro alla luce dei riflettori, c’è lui, una figura così importante che, inevitabilmente, tutto il resto non sarebbe possibile.

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