Questo il titolo dell’iniziativa promossa dal comune di Roma, attraverso l’assessore allo Sport, Politiche Giovanili e Grandi Eventi, Daniele Frongia e dal X municipio nelle vesti della presidente Giuliana Di Pillo che hanno raccolto l’invito dei bambini della classe IV C della scuola primaria di via Orioli ad Ostia Antica.
“Una giornata di Scacchi insieme” nasce dalla volontà di trasmettere una passione, quella per il gioco degli scacchi, attraverso la scuola.
L’edificio scolastico diventa, necessariamente, un contenitore di idee che si sviluppano nelle aule e vengono arricchite da progetti, come quello portato avanti da Ostia Scacchi dal 2016 in questa scuola, che permettono ai bambini di immergersi in un mondo fantasioso e necessariamente diverso da ciò che è possibile ritrovare nella linearità quotidiana.
Per 60 minuti si abbandonano quaderni e matite per immergersi nel magico mondo degli scacchi, caratterizzato da trentadue pezzi che ricordano un paesaggio fantasy medievale, “rinchiusi” in una scacchiera di sessantaquattro caselle e pronti a darsi battaglia per cercare di bloccare il Re avversario in quello che più comunemente viene definito come “scacco matto“.
Sebbene il gioco possa apparire crudele, in realtà i bambini sono consapevoli del fatto che alla fine, qualsiasi sia il risultato, Re e Pedone andranno nella stessa scatola, oppure si ricomincerà una nuova straordinaria partita dopo una salda stretta di mano ed un sorriso divertito e sdentato.
Gli scacchi insegnano il rispetto delle regole e dei propri avversari, insegnano ad imparare dai propri errori e che non esistono diversità.
Tutti, prima, durante e dopo una partita di scacchi sono sullo stesso livello.
Lo sanno bene i bambini delle dieci classi del plesso che in questi anni si sono dimostrati entusiasti delle proprietà didattiche, educative e ludiche del progetto.
Il maestro (Nicolò, ndr.) è un giocoliere e mentre i bambini sono concentrati sulla lavagna, muove, sposta, cambia i pezzi sulla scacchiera per creare nuove posizioni fantasiose dove l’obbiettivo è trovare uno scacco matto, oppure la destinazione migliore dove collocare un pezzo.
Mentre l’occhio è concentrato sulla scacchiera, la mente vaga alla ricerca di una soluzione, attraverso intuizioni, previsioni e progettazioni di piani che magari, alla fine, porteranno a risolvere l’esercizio.
Il sorriso animato di un bambino che questa soluzione l’ha trovata e si sbraccia dall’ultimo banco ansioso di essere interpellato è qualcosa di meraviglioso e che solo negli Scacchi si può verificare, nulla genera le stesse emozioni e sensazioni.
Un ringraziamento doveroso va fatto necessariamente alle insegnanti e alla dirigente scolastica che, amando il proprio lavoro, hanno reso possibile tutto questo avendo il coraggio di sperimentare.
In un mondo scolastico fortemente in difficoltà è necessario ripartire dalla quotidianità dell’eccezionale, per rendere la scuola un posto migliore che possa contribuire a sviluppare un’educazione sana e responsabile dell’individuo basata su sani principi e valori morali ed etici.
Integrare, socializzare, rispettare, questi devono essere i verbi che, nella scuola del futuro, avranno la possibilità di renderla un valido strumento educativo per i futuri adulti e gli scacchi possono rivelarsi, in questo senso, un importante e prezioso alleato.