La rivoluzione informatica ha generato una quantità indescrivibile di analfabeti funzionali che se non stimolati da reali obbiettivi non aprono più, anche solo per cultura personale, un buon libro o un quotidiano.
Una massa critica di ignoranti?

Una domanda così sbagliata se posta in questi termini quanto pienamente legittima se si pensa al contesto culturale e storico che stiamo vivendo. Tuttavia la risposta non può che essere negativa, l’uomo ha migliorato sensibilmente il suo grado culturale con l’avvento della rivoluzione informatica e paradossalmente legge molto di più rispetto ad un suo coetaneo di inizio ‘900. Le motivazioni sono presto dette:
- Economiche: Un libro ha dei costi ed è sostanzialmente un investimento a scatola chiusa, un rischio che per un ragazzo di 100 anni fa non era assolutamente percorribile.
- Sociali: In pochi potevano permettersi di andare anche solo in una scuola ed avere quel grado di alfabetismo necessario per poter fisicamente leggere un libro o sfogliare un giornale.
- Culturali: La lettura di un libro poteva rappresentare un vero e proprio problema all’interno di un determinato contesto societario e spesso si veniva censurati e perseguiti se trovati in possesso di materiale ritenuto poco idoneo al civil costume.
Con l’avvento di internet e della già citata rivoluzione informatica lo spettro dell’analfabetismo è stato principalmente debellato anche se persistono dei pericolosi focolai.

A differenza di 100 anni fa l’analfabeta è diventato non più ignorante ma semplicemente funzionale, in grado di leggere e scrivere correttamente ma di “abboccare” a qualsiasi cosa gli venga propinata davanti se avvalorata da decine e decine di condivisioni o like.
Tutti avranno avuto almeno, inviata da uno dei propri contatti, una di quelle “Catene di Sant’Antonio” che girano nel magico mondo di internet e che semplicemente hanno solo la specifica funzione di farvi incazzare come un toro alla corrida dicendo:”Hey, ma come si fa a credere a certe cazzate”.
Incredibile ma vero, ma qui tocca citare la Wannona nazionale, la più grande teleimbonitrice della storia italiana che affermò:”Agli italiani piace essere presi per il culo”. Col senno di poi, aveva proprio ragione.
Cosa c’entrano gli eBook?

In tutto questo contesto quasi fiabesco, ecco apparire una nuova forma di lettura, quella digitale che ha letteralmente, nel breve tempo, sovvertito completamente l’industria letteraria che è passata nel giro di qualche anno a dover far i conti con la pirateria e con la vendita dei propri libri nei formati più disparati.
La lettura digitale, figlia della rivoluzione informatica ha letteralmente ucciso i giornali cartacei, ha demolito le frontiere che apparivano invalicabili del Dio “Carta” e superato qualsiasi prova. Al giorno d’oggi nessun “new age” legge più un giornale cartaceo se non per un obbiettivo ben specifico, nessuno legge più un libro cartaceo se non a livello scolastico o universitario. La guerra del nuovo millennio, l’antica lotta tra ignoranza e cultura si rinnova come una fenice ritrovandosi nello specchio della lettura cartacea e digitale. Mentre il settore cartaceo sta lentamente morendo, quello digitale sembra poter spiccare il volo, eppure manca qualcosa… Partiamo dai giornali, al giorno d’oggi con la lettura degli articoli online su un qualsiasi sito di un quotidiano, abbiamo la possibilità di imbatterci in “micro pezzi” che hanno lo scopo di attirare l’attenzione del lettore su un fatto o un argomento, magari attraverso anche un titolo provocante. Nessuno legge più di due minuti di seguito un determinato articolo poichè semplicemente è attirato a fare altro da mille impulsi, notifiche, bottoni lampeggianti o chissà cos’altro. Se siete arrivati fino a qui, meritate davvero un applauso, sincero, vero, perchè la vostra “tenuta mentale” e la vostra “forza di volontà” sono sicuramente superiori alla media in questo ambito. Proseguiamo con i libri, se non siete riusciti a leggere nemmeno un micro articolo di giornale, come potrete affrontare un vero e proprio libro composto da centinaia se non migliaia di pagine? Una domanda legittima se consideriamo che per leggere un libro in formato digitale ci sono infiniti supporti e che il 90% prevede una connessione ad internet come strumento di funzionamento primario.

Il problema della lettura nel nuovo millennio è infatti proprio la connessione, il fatto di aver sempre il desiderio di cercare altro, di stare sempre sull’attenti poichè l’amico, dell’amico, della zia potrebbe avervi scritto un messaggio in bacheca o risposto ad un commento sul post della Pasta alla amatriciana che vi siete mangiati a pranzo. Questo porta ovviamente ad un aumentare vertiginoso dei tempi di lettura e a pause infinite e ripetute. Senza internet la lettura digitale avrebbe più senso ma a questo punto la dematerializzazione del contenuto cartaceo diverrebbe l’unica nota positiva e per chi vende supporti informatici non rappresenta un buon punto a favore in ottica aziendale e di marketing.
Leggere cose corrette è diventato difficile

Con l’avvento della rivoluzione informatica e la nascita della lettura digitale sono aumentati vertiginosamente i contenuti che un uomo apprende nel corso della sua vita dalla lettura di documenti che spesso sono infarciti di link che rimandano ad altri link e così via. Una rete straordinaria di connessioni multimediali che era altresì impossibile con strumenti anologici e cartacei fino a qualche tempo fa. Tuttavia all’aumentare delle risorse a disposizione dell’utente, sono aumentati i casi di “fake news” e “False flag” che hanno il solo scopo di inserire all’interno del cervello di chi legge quella domanda:”E se fosse vero? Nessuno ne ha mai parlato, ma la tesi qui riportata è inequivocabile, i poteri forti ci stanno mentendo!”. Leggere e comprendere un documento storico è diventata una vera e propria impresa, tanto tutto è in discussione, ognuno può avere una propria opinione da buon analfabeta funzionale su qualsiasi argomento anche se non lo riguarda direttamente. Su questo mi ci inserisco anche io, in quanto molto spesso parlo di cose che avrei fatto meglio a conoscere prima di giudicare. Ancor più grave è il discorso delle “Fake News” che vengono recepite da una buona parte della popolazione digitale come vere. Fino a qualche anno fa era letteralmente impossibile scambiare una fonte certa e vera con una “Fake News” che rappresenta, al giorno d’oggi, un fenomeno tipico della rete e che è figlio del web.
Il futuro parlerà digitale?

Purtroppo, o per fortuna, la risposta non può che essere un grande: SI. Nel prossimo futuro, gradualmente, la lettura digitale diverrà lo strumento per l’educazione delle masse e dei popoli e rappresenterà il più grande passo avanti della storia dell’umanità, poichè dopo svariate migliaia di anni, la carta avrà il compito di finire nel dimenticatoio. Uno studente fin da ora, non ha alcuna intenzione di portarsi dietro una cartella piena di libri, in futuro basterà, per ovviare a questo, una borsetta contenente un eBook Reader per poter andare a scuola con notevoli vantaggi in tutti i sensi. Il fenomeno, infine, degli analfabeti funzionali è fortunatamente transitorio, le nuove generazioni che si avvicineranno al mondo della lettura digitale avranno strumenti e mezzi per difendersi da eventuali problematiche che invece stiamo incontrando noi, pionieri della rivoluzione informatica e creatori della rete. In definitiva, nonostante tutti i problemi relativi ad un nuovo modo di concepire la lettura e l’apprendimento, quella digitale è semplicemente una via da percorrere con audacia e coraggio, poichè i benefici sembrano essere enormi sotto infiniti punti di vista.