Il 5 agosto prenderà ufficialmente il via la XXXI olimpiade della storia, un evento incredibilmente importante, sia da un punto di vista prettamente sportivo, ma anche politico ed economico, a livello planetario.
Le Olimpiadi hanno avuto una storia molto importante, sin dalla prima olimpiade del 1896 in Grecia, le Olimpiadi hanno avuto lo scopo: di unire popoli, di abbattere le barriere linguistiche e culturali, di unione e fratellanza, di agonismo e sportività.
Le Olimpiadi hanno lasciato sempre un segno per tutte le generazione che le hanno affrontate, vissute, non c’è uomo sulla terra che non conosca il termine “Olimpiade“, non c’è uomo sulla terra che non abbia: tifato, gioito, pianto per i propri colori, associandoli al simbolo dei cinque cerchi.

Le Olimpiadi hanno vissuti momenti tragici, hanno segnato la storia del mondo e ne sono state in qualche modo, quel pendolo che ne scandisce i ritmi, le Olimpiadi, sono state la massima espressione di ciò che noi comunemente chiamiamo: “Sport“.
Quest’anno prenderà il via la XXXI Olimpiade, in Brasile, in Sudamerica, il testimone è stato lasciato dall’Inghilterra, reduce dalla Brexit, reduce da una instabilità politica di non poco conto e da una situazione a livello economico poco rassicurante.
La XXXI Olimpiade sarà la prima a non avere atleti russi, nelle discipline ginniche e di atletica leggera, questo per via di un rapporto della WADA, pubblicato solo pochi mesi fa, in cui si accusavano i russi di aver fatto doping di Stato per favorire i propri atleti di punta durante le competizioni internazionali, puntando il dito anche contro lo stesso governo di Putin che ne avrebbe coperto i brogli.
Questa esclusione della Russia dai giochi olimpici non è da sottovalutare, anche da un punto di vista prettamente politico, oltre che sportivo e potrebbe avere delle conseguenze nel prossimo futuro, realmente imprevedibili.
Tornando al discorso olimpionico, il testimone è stato tuttavia raccolto, probabilmente dalla nazione che meno ne aveva bisogno: il Brasile.

Paese in via di sviluppo, avente un territorio abnorme e risorse economiche fortemente limitate, una corruzione a livelli societari da far invidia a qualsiasi paese del terzo mondo ed una qualità della vita, esulando i centri abitati principali, ancora fortemente rurale e contadina, con tutti i possibili disagi che possono conseguire, il Brasile si appresta ad aprire questi giochi olimpici in una condizione di assoluta instabilità.
Come se non bastasse, a livello politico, il Brasile ha avuto un vero e proprio terremoto solo qualche mese fa, il 12 maggio 2016 la presidente Dilma Rousseff, veniva messa in stato di accusa, per aver truccato i dati di deficit sul bilancio dal senato e veniva conseguentemente privata delle sue funzioni di presidente, passate al vice presidente Michel Temer, privo di carisma e potere politico.

In questo clima già esplosivo, non può mancare la ciliegina sulla torta, la sicurezza interna.
Il Brasile è caratterizzato dalla presenza di centinaia di gang diverse e rivali, in perenne lotta tra loro e con lo Stato, quest’ultimo negli ultimi anni, per far fronte anche agli impegni presi con la comunità internazionale (Mondiali, Olimpiadi, Confederation Cup ed altre attività), ha investito ingenti risorse per tentare di arginare il fenomeno dei rapimenti e della criminalità organizzata, impiegando, il più delle volte anche l’esercito, per cercare di scardinare delle vere e proprie roccaforti malavitose, che erano fortemente radicate nel paese, anche a livello sociale.
In questi ultimi anni, inoltre, potrebbe aggiungersi alla criminalità organizzata locale, il pericolo, molto concreto, di Kamikaze dello Stato Islamico che negli ultimi mesi hanno inflazionato pesantemente i loro attacchi in Europa e potrebbero spostarsi ed organizzarsi anche in Brasile, proprio in occasione di questi giochi olimpici.
Concludendo, questa Olimpiade, comincia sotto pessimi presupposti e la mia preoccupazione è che il Brasile non sia in grado di poter gestire un evento simile, non solo nel breve termine, non solo per il periodo strettamente collegato alla durata dei giochi olimpici, ma anche per tutte quelle conseguenze che le Olimpiadi porteranno nei prossimi anni, a livello economico, a livello politico, a livello infrastrutturale.

Ricordiamoci che la Grecia ha cominciato la sua forte recessione proprio a seguito delle Olimpiadi (Atene 2004), entrando in una crisi economica da cui ancora non è riuscita ad uscire con i propri sforzi, trascinando con sè anche le altre nazioni europee.
Tuttavia non posso che sperare in un evento positivo, all’insegna: del divertimento, dello sport, del rispetto e dell’unione tra popoli.
Spero che possano essere messe da parte le divisioni: sociali, culturali, religiose e che si possano, un domani, ricordare le imprese sportive, piuttosto che le bombe di qualche becero terrorista, o di qualche rapimento eccellente.
I brasiliani sono un popolo meraviglioso e sono sicuro che riusciranno a creare un grande evento sportivo, con l’obbiettivo di colmare il gap con gli altri paesi e di creare le basi per un rilancio sia economico che politico, che possa creare stabilità e prosperità ad un paese che veramente merita.
Buona XXXI Olimpiade a tutti, FORZA ITALIA!