La storia che andrò a raccontare quest’oggi sembra essere uscita da un film di magia o quantomeno da uno di quei polizieschi/azione che si vedono solo alla tv o al cinema.

La storia di oggi ci porta indietro nel tempo, alla seconda guerra mondiale, il calendario segna anno 1944, il giorno è il 6 di giugno.

La data è storica, il nome D-day, lo è ancora di più, quel giorno è rimasto scolpito nella roccia, quel giorno è diventato leggenda e la leggenda, grazie al tempo, è diventata mito. Proprio su quel giorno tanti film sono stati girati, tanti libri sono stati scritti, ma il 6 giugno 1944 è solo la punta di un iceberg molto più grande che metaforicamente parlando, può essere considerato come il più grande bluff della storia.

La base del nostro iceberg ha un nome ed un cognome: Operazione Bodyguard.

Il 90% delle persone che leggeranno questo articolo non avranno mai nemmeno sentito parlare di questa operazione, nè tantomeno ricondurranno il nome al secondo conflitto mondiale ma ci tengo a rincuorarvi, poichè è assolutamente normale.

L’Operazione Bodyguard fu la più estesa operazione di inganno militare della storia del mondo.

Ma di cosa stiamo parlando? Le prime informazioni su questa operazione ci arrivano circa da un anno prima del D-Day, esattamente il 1 dicembre 1943, giorno della Conferenza di Teheran, quando venne presentata all’alto comando alleato, da una         organizzazione chiamata London Controlling Section (LCS).

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L’obiettivo dell’Operazione Bodyguard era di depistare i tedeschi sul reale luogo dell’offensiva alleata nell’operazione Overlord(quella dello sbarco in Normandia per capirci) e soprattutto sulla data dello sbarco.

L’operazione avrebbe dovuto convincere gli alti ufficiali tedeschi che l’offensiva alleata sarebbe dovuta arrivare molto più tardi rispetto a quanto avessero previsto gli strateghi del Fuhrer e che le zone coinvolte dall’invasione dovessero essere in ordine: il Passo di Calais, la Norvegia, i Balcani e la Francia meridionale, oltre che altre zone dell’Europa dell’est nelle quali sarebbe iniziata, contemporaneamente, l’offensiva sovietica.

Hitler tuttavia nel 1943 disponeva ancora di una industria bellica efficiente ed un esercito regolare impressionante e ben addestrato, alla fine di questo anno, le truppe tedesche controllavano tutta la zona costiera della Francia settentrionale e i genieri tedeschi erano riusciti a creare delle linee di comunicazione molto efficienti tra le varie armate che potevano ricongiungersi molto rapidamente nel giro anche solo di poche ore.

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Dopo l’approvazione dell’Operazione Bodyguard avvenuta il 6 dicembre 1943, agli alti comandi alleati fu affidato l’ordine di procedere con l’attuazione del piano.

Per prima cosa il comandante in capo di questa operazione il generale Bevan, attuò una enorme azione di depistaggio nel nord della Norvegia e davanti al Passo di Calais costruendo unità fantocce che alle rilevazioni nemiche (i tedeschi sorvolavano continuamente le coste britanniche con aerei spia) apparvero come enormi accentramenti di uomini e mezzi che fecero presupporre ai tedeschi che l’attacco sarebbe stato su due fronte distinti.

Altro tassello importante dell’Operazione Bodyguard fu l’incredibile depistaggio svedese, poco prima della Conferenza di Teheran, infatti, gli alleati avevano intrapreso dei rapporti diplomatici con la neutrale Svezia e durante uno dei tanti colloqui, avevano fatto trapelare l’imminente possibilità di una invasione alleata della Norvegia.

Immediatamente la notizia trapelò agli alti comandi tedeschi che si convinsero ulteriormente della validità delle informazioni e si decisero a difendere i confini del passo di Calais e della Norvegia pesantemente, spostando ingenti quantità di uomini e mezzi e creando barriere e fortificazioni.

Bevan si avvalse anche della fondamentale collaborazione di alcune talpe all’interno degli alti comandi tedeschi, tra cui il militare doppiogiochista Juan Pujol Garcia meglio conosciuto come agente “Garbo” al quale venne affidato il compito di informare direttamente Hitler dell’imminente attacco alleato su Bordeaux e del Passo di Calais.

A questo punto tutti i tasselli erano pronti, non restava che dare il via all’Operazione Overlord il 6 giugno 1944.

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Il più grande inganno della storia rese possibile dopo una cruenta e violenta battaglia, terminata solo con la fine delle munizioni da parte delle truppe tedesche, la conquista della Normandia e la creazione di una testa di ponte alleata in Europa Occidentale.

Mentre la battaglia sulle coste della Normandia infuriava, per distrarre ulteriormente le truppe tedesche, furono paracadutati, in diverse parti della Normandia, numerosi manichini che avevano il compito di rallentare i soccorsi tedeschi.

Sull’altro fronte, quello del Passo di Calais, la 15^ armata fu bloccata a causa di un attacco contemporaneo caratterizzato da finti mezzi da sbarco, gonfiabili ed altri manichini misti a unità regolari che tennero impegnate le truppe tedesche quanto più possibile prima di ritirarsi, questo fece credere, in un primo momento, ai tedeschi che in realtà l’attacco sulle coste della Normandia fosse solo un tentativo di depistaggio da parte delle truppe alleate che invece avrebbero attaccato sul fronte di Calais, quando gli ufficiali si resero conto dell’errore era ormai troppo tardi.

L’Operazione Overlord dunque fu un successo e permise alle truppe alleate di stabilire una roccaforte in Europa occidentale, la guerra per i tedeschi sarebbe finita circa un anno dopo tra atroci sofferenze, con la morte di Hitler e la caduta di Berlino.

Molte volte si tendono ad elogiare gli eroi, quelli che nella guerra si sono distinti per aver combattuto per la propria patria, si tendono ad elogiare tutte quelle persone che in fin dei conti, quella guerra l’hanno vinta.

Io penso, invece, che si debbano elogiare tutti gli interpreti di un impresa, di una beffa, senza sangue e senza gloria, lontana dalle luci dei riflettori, dimenticata, messa da parte, perchè non vi è sufficiente azione, non c’è l’eroe che sconfigge mille nemici, non c’è il patriota che muore per la patria, ci sono solo uomini astuti che con l’astuzia hanno permesso all’eroe di diventare tale.

Questo è un altro istante con la Storia, Grazie ci vediamo domani!

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