Il movimento espressionista si sviluppò in Germania agli inizi del Novecento e si diffuse in seguito nel resto d’Europa fino quasi agli anni venti.
Il movimento espressionista interessò prevalentemente tutte le arti ma, in particolare, la pittura ed il teatro.
L’Espressionismo, esaltava la rappresentazione soggettiva della realtà. Di qui l’accentuazione della disarmonia e della deformazione, fino anche all’astrazione, alla negazione della figura e alla creazione di un linguaggio fatto di segni, linee e colori.
La letteratura espressionista, oltre al carattere della soggettività, perseguì la rottura di ogni equilibrio comunicativo: ne risultavano sconvolti il lessico, la sintassi, la metrica e gli schemi narrativi.
In Germania, dove il movimento era nato, vanno annoverati tra gli esponenti espressionisti più importanti:
- August Stramm
- Gottfried Benn
- Georg Trakl
- Alfred Doblin (Romanziere)
- Franz Werfel.
Si considera influenzato dalla corrente espressionista letteraria anche Franz Kafka.
In Italia tendenze espressionistiche sono presenti nel teatro di Luigi Pirandello e nelle liriche di Dino Campana, una forte influenza dell’Espressionismo è ancora avvertibile, qualche decennio più tardi, nelle opere di Carlo Emilio Gadda).
La capitale delle Avanguardie espressioniste era Parigi, nei primi anni del Novecento la città, già culla nella seconda metà dell’ottocento di movimenti come il Naturalismo e il Simbolismo, divenne il più importante centro culturale d’Europa e proprio qui si svilupparono alcune delle più importanti Avanguardie artistiche e letterarie del Novecento.
Gli intellettuali, gli artisti e gli scrittori, si ritrovavano nei caffè e vivevano gomito a gomito in un ambiente culturalmente stimolante ed aperto a ogni forma di contaminazione.
Questo è un altro istante con la Storia, Grazie ci vediamo domani!