Focus 
Anno: 22 febbraio 1848 (inizio) – agosto 1849 (fine)
Partecipanti: Rivoluzionari francesi, prussiani, austriaci, ungheresi.
Dove: Francia, Prussia, Ungheria, Austria.
Località: Parigi, Colonia, Berlino, Francoforte, Vienna, Praga, Budapest.
Perchè: Si volevano destituire i monarchi assoluti e si voleva creare uno stato più democratico.
Obiettivi: Ottenere l’indipendenza nazionale, ottenere una nuova costituzione, ottenere uno Stato più democratico, destituzione dei monarchi assoluti.
Risultati: Il moto rivoluzionario Parigino andò a buon fine con la proclamazione della Repubblica, il moto rivoluzionario Prussiano fallì a causa della rinuncia della Corona da parte del re, il moto rivoluzionario Austriaco riuscì grazie alle concessioni di Ferdinando I, Il moto rivoluzionario in Ungheria fu represso nel sangue da parte dello zar Nicola I.
Nomi da ricordare:
- Nicola I (zar di Russia);
- Lajos Kossuth (leader del movimento nazionalista ungherese);
- Ferdinando I (re d’Austria);
- Francesco Giuseppe (re d’Austria dopo Ferdinando I);
- Guglielmo IV (kaiser Prussia);
- Luigi Filippo d’Orleans (re di Francia);
- Carlo Luigi Bonaparte (re di Francia dopo Luigi Filippo d’Orleans);
Date da Ricordare:
- 22 febbraio 1848: Proibizione dei banchetti a Parigi;
- 24 febbraio 1848: Insurrezione contro Luigi Filippo d’Orleans;
- 25 febbraio 1848: Luigi Filippo d’Orleans fugge da Parigi e viene eletto un governo provvisorio.
- novembre 1848: Nuova costituzione in Francia.
- 10 dicembre 1848: Carlo Luigi Bonaparte vince le elezioni.
- 2 aprile 1848: costituzione di un Landtag in Prussia.
- 22 luglio 1848: Ferdinando I d’Austria concesse l’abolizione della servitù della gleba e dei diritti feudali.
- aprile 1848: Lajos Kossuth comincia la rivoluzione in Ungheria.
- 26-28 ottobre 1848: repressione di Vienna.
- agosto 1849: fine del moto rivoluzionario Ungherese.
Descrizione
A Parigi, l’opposizione per potersi riunirre liberamente, aveva scelto di dar vita a dei banchetti pubblici. Il governo di Guizot intervenne mettendoli al bando il 22 febbraio 1848.
Il 23 febbraio 1848, come reazione, decine di migliaia di operai scesero in piazza, appoggiati dalla grande maggioranza della Guardia nazionale.
Il 24 febbraio 1848 gli insorti invasero la reggia delle Tuileries, a Parigi. A quel punto Luigi Filippo d’Orleans fu costretto a fuggire e il 25 febbraio si costituì a Parigi un governo provvisorio che proclamò la repubblica.
Come prima cosa il governo, oltre al suffragio universale soppresse la schiavitù delle colonie e la riduzione delle ore della giornata lavorativa.
Fu riconosciuto il “diritto al lavoro” e vennero istituiti a Parigi e in qualche altra città francese degli “opifici nazionali”.
Dalle elezioni il 23 aprile uscì un’Assemblea costituente composta in maggioranza da moderati. Il nuovo governo sciolse gli ateliers nationaux, i quartieri operai di Parigi il 24 giugno insorsero.
Nel novembre 1848 l’Assemblea approvò una Costituzione che prevedeva l’elezione diretta a suffragio universale del presidente della Repubblica.
Il 10 dicembre uscì vincitore dalle urne, Carlo Luigi Bonaparte, nipote di Napoleone, che incarnò una nuova categoria politica: il “bonapartismo”.
Bonaparte trasformò il presidenzialismo in un regime personale autoritario. Nell’aprile del 1849 esordì, di intervenire militarmente nel Lazio per appoggiare il papa contro la Repubblica romana.
La rivoluzione Parigina si allargò ad altri stati europei tra cui:
- Prussia
- Austria
- Ungheria
In Prussia prima a Colonia e poi a Berlino, a metà di marzo le manifestazioni operaie chiedevano un ministero del lavoro sull’esempio francese.
Il 2 aprile 1848 venne costituito un Landtag, un parlamento che proclamò la libertà di stampa, il suffragio universale maschile, l’eguaglianza religiosa.
Il 18 maggio a Francoforte si riunì un parlamento federale degli stati tedeschi e dell’Austria eletto a suffragio universale maschile.
Fu offerta la Corona della nuova “Grande Germania” al re di Prussia e questo sancì la fine dell’esperienza parlamentare e l’inizio della monarchia nel paese, egli tuttavia rifiutò la corona provocando scompiglio nel paese.
Nell’impero asburgico la rivoluzione partì da Vienna. Il 13 marzo per ottenere riforme costituzionali il popolo aveva organizzato dei sit in di protesta, i governanti decisero per un rifiuto netto delle condizioni proposte dai manifestanti e questo provocò l’insurrezione.
Metternich fu costretto alle dimissioni, solo il 22 luglio Ferdinando I cedette e il parlamento votò l’abolizione delle servitù e dei diritti feudali nelle campagne: era una svolta storica.
Ma la partita più complessa e sanguinosa stava per giocarsi nelle altre capitali dell’Impero: Praga e Budapest.
In Ungheria il movimento nazionalista organizzatosi nell’aprile 1848 sotto la guida di Lajos Kossuth era riuscito a far eleggere a suffragio universale un parlamento che aveva abolito la servitù della gleba e i privilegi della chiesa.
A questo punto un esercito formato in gran parte da soldati cechi e croati marciò su Vienna, espugnandola e mettendo in atto una durissima repressione. Quindi si diresse contro l’Ungheria.
La resistenza ungherese tentò di bloccare con ogni mezzo l’avanzata delle truppe imperiali.
Nel frattempo il 2 dicembre Ferdinando I abdicò in favore del nipote Francesco Giuseppe.
Il moto ungherese venne definitivamente represso nel sangue dallo zar Nicola I.
Questo è un altro istante con la Storia, Grazie ci vediamo domani!