Focus

Anno: 1° gennaio 1820 (inizio) – Marzo 1821 (fine)

Partecipanti: Rivoluzionari e società segrete Spagnole, Italiane, Greche e Portoghesi.

Dove: Spagna, Italia, Grecia, Portogallo.

Località: Cadice, Andalusia, Regno di Sardegna, Regno di Napoli, Regno di Sicilia, Piemonte, Portogallo.

Perchè: Si cercava di ottenere dai monarchi restaurati una nuova costituzione.

Obiettivi: Ottenere l’indipendenza nazionale, ottenere una nuova costituzione.

Risultati: Tutti i moti rivoluzionari furono repressi nel sangue dalle truppe della Quadruplice alleanza ad eccezione della Grecia che ottenne l’indipendenza dall’impero Ottomano.

Nomi da ricordare:  

  • Ferdinando VII (Re di Spagna);
  • Carlo Alberto di Savoia (Principe ed erede al trono Sabaudo);
  • Guglielmo Pepe (costituzionalista napoletani);
  • Santa Alleanza (Austria, Prussia, Russia);
  • Vittorio Emanuele I (Re di Sardegna);
  • Eteria (società rivoluzionaria greca);
  • Carboneria (società segreta italiana);
  • Carlo Felice di Savoia (Reggente del regno di Sardegna).

Date da Ricordare:

  • 1º gennaio 1820: inizio dei moti rivoluzionari a Cadice ;
  • 7 marzo 1820: Insurrezione di Madrid;
  • 15 giugno 1820: gli indipendentisti siciliani insorgono e formano un governo a Palermo.
  • 1821 Insurrezione greca contro l’Impero Ottomano.
  • 9-14 ottobre 1822: Nel congresso di Verona si autorizza Luigi XVIII ad invadere la Spagna per ristabilire la monarchia assoluta.
  • 24 marzo 1823: Luigi XVIII entra trionfalmente a Madrid.
  • 31 agosto 1823: Battaglia del Trocadero fine dei moti spagnoli.

Battaglie da Ricordare:

  • Battaglia del Trocadero: 31 agosto 1823 sconfitta degli insorti a Cadice ad opera di Luigi XVIII
  • battaglia di Rieti-Antrodoco:  24 marzo 1821 sconfitta degli insorti nel Regno delle due Sicilie ad opera degli Austriaci.

Descrizione

Quello di cui andremo a parlare oggi costituisce l’inizio di una serie di moti insurrezionali liberali che hanno investito nel corso di tutto l’800 l’Europa e ne hanno contribuito a cambiare gli aspetti geopolitici.

I Moti del 20/21 iniziano il 1°gennaio 1820 con l’insurrezione di Cadice, cittadina insospettabile posta sulle rive dell’oceano Atlantico e fiorente porto navale spagnolo.

Come mai direte voi, un passo così importante per la storia è iniziato proprio da una cittadina pressocchè anonima nel cuore del territorio spagnolo?

La risposta è molto semplice, la restaurazione aveva incrementato il potere del re Ferdinando VII su tutto il territorio e sulle colonie spagnole in america latina, proprio in sudamerica intorno agli anni 20 dell’800, si fecero sempre più consistenti alcuni pericolosi movimenti insurrezionali indipendentisti che preoccuparono, non poco, il monarca spagnolo, che decise di armare, nel porto di Cadice, una flotta di spedizione con l’intenzione di reprimere i moti rivoluzionari americani.

Gli ufficiali dell’esercito spagnolo di stanza a Cadice si rifiutarono di eseguire gli ordini e si ammutinarono, dando vita ad una rivolta, meglio conosciuta come “pronunciamiento“. I soldati esigevano da Ferdinando VII una costituzione simile a quella concessa loro nel 1812.

Il monarca spagnolo sottovalutò la minaccia degli insorti e si rifiutò di concedere loro questa costituzione, al rifiuto del monarca, i moti di protesta si estesero a tutto il paese, arrivando il 7 marzo del 1820 addirittura fino a Madrid che venne messa a ferro ed a fuoco dai rivoltosi.

Ferdinando VII venne costretto a concedere una nuova costituzione, con la forza, dai dimostranti e venne fatto oltretutto anche prigioniero.

A questo punto, la situazione in Spagna era precipitata in modo incontrollato, la Santa Alleanza, nata con gli scopi che abbiamo visto nell’articolo sul Congresso di Vienna, non poteva ignorare questa minaccia all’equilibrio internazionale e il 14 ottobre 1822 durante il Congresso di Verona concesse al re di Francia Luigi XVIII di marciare alla volta di Madrid per ristabilire una monarchia assoluta.

Dopo essere entrato trionfalmente in Spagna dai Pirenei e dopo averla liberata quasi totalmente, Luigi XVIII si concentrò sulla liberazione di Ferdinando VII tenuto prigioniero dai ribelli, nella città fortezza di Cadice che fu messa sotto assedio dalle truppe borboniche.

L’assedio si risolse il 31 agosto 1823 con la caduta della fortezza di Cadice, nella famosissima battaglia del Trocadero, il re Ferdinando VII venne immediatamente liberato dalle truppe borboniche e venne restaurato al comando della nazione Spagnola, il moto rivoluzionario del 20, in Spagna era definitivamente fallito, con la sconfitta degli insorti.

Stessa sorte fallimentare, toccò anche al Portogallo, nel quale il moto rivoluzionario venne duramente represso nel sangue dalle truppe regie.

In Italia sull’onda dei moti rivoluzionari spagnoli, si caratterizzarono diversi gesti di protesta:

  • Moto rivoluzionario: Regno delle due Sicilie;
  • Moto rivoluzionario: Regno del Piemonte;

Il moto rivoluzionario del Regno delle due Sicilie era nato per andar contro alla restaurazione del regime borbonico nel paese, il 15 giugno 1820 i carbonari siciliani e napoletani insorsero contro le truppe borboniche e si appropriarono di diverse città tra cui Palermo, dove venne ripristinata la costituzione siciliana del 1812.

Anche la città Napoli fu conquistata dai rivoluzionari con a capo il generale Guglielmo Pepe, a questo punto la Santa Alleanza intervenne duramente per reprimere il moto rivoluzionario nel Regno delle due Sicilie, le truppe austriache, composte da oltre 120000 uomini scesero nel Regno e sconfissero i rivoluzionari nella battaglia di Rieti-Antrodoco il 24 marzo 1821, questo pose fine all’attività rivoluzionaria nel Regno delle due Sicilie ristabilendo il controllo del re Ferdinando che revocò immediatamente la costituzione siciliana del 1812, ripristinata dai ribelli.

Il moto rivoluzionario del Regno del Piemonte scoppiò come un lampo a ciel sereno, nel marzo del 1820, i rivoluzionari carbonari costrinsero il Re Vittorio Emanuele I di Savoia ad abdicare, per evitare la concessione della costituzione ai belligeranti, in favore del fratello Carlo felice che però trovandosi lontano dal regno (a Modena), affidò la reggenza al Nipote Carlo Alberto.

Carlo Alberto dapprima fu vicino alle esigenze dei rivoluzionari per poi essere prontamente ripreso da Carlo Felice che lo costrinse ad assumere una posizione repressiva nei confronti degli insorti, guidati da Santorre di Santarosa che vennero così sconfitti a Novara in una battaglia campale dalle truppe regie e quindi si mise fine ai moti rivoluzionari italiani del 20 e del 21.

L’unico moto rivoluzionario a raggiungere lo scopo dell’indipendenza fu quello greco.

I Greci insorsero nel 1821 grazie ad una setta patriottica chiamata Eteria, questo moto rivoluzionario si protrasse sino al 1829, anno in cui la Grecia ottenne l’indipendenza dall’impero Ottomano, ma fu oggetto di una diatriba internazionale tra: l’Austria, la Russia, l’impero Ottomano e la Gran Bretagna, ma di questo parleremo domani, perchè questo è Un altro istante con la Storia.

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